7 maggio 2024
Aggiornato 04:00
Vertice a Budapest

Ecofin al via, tra crisi-Lisbona e rischi mercati

L'obiettivo è scongiurare con ogni mezzo la caduta del Portogallo. Il Ministro Tremonti lavora a piano riforme, a giorni nuove stime sull'Italia

BUDAPEST - Il caso Lisbona approda sul tavolo dei ministri economici e dei governatori delle banche centrali della Ue che oggi si riuniranno nel castello di Godollo, nei pressi di Budapest, per un Ecofin informale sotto la presidenza ungherese. Vertice che - oltre a dover fare il punto sullo stato dell'arte della nuova governance europea, sulla volatilità dei mercati e il rafforzamento patrimoniale delle banche - dovrà affrontare l'emergenza Portogallo e la richiesta di aiuto avanzata mercoledì (ma non ancora formalizzata) dal ministro delle Finanze Fernando Teixeira dos Santos, che ha ammesso come il ricorso di Lisbona ai meccanismi finanziari disponibili nel quadro europeo sia ormai «necessario». L'obiettivo è scongiurare con ogni mezzo la caduta di Lisbona ed evitare che la Spagna finisca in prima linea sotto il fuoco della speculazione.

PATTO DI STABILITA' - Al centro della due giorni ungherese anche il vaglio dell'accordo raggiunto a Bruxelles sul nuovo patto di stabilità europeo più rigoroso e il fondo-salva Stati (il meccanismo permanente di sostegno ai paesi in difficoltà). Intesa che dovrà adesso passare all'esame dell'Europarlamento per poi tornare all'Ecofin per il via libera definitivo e unanime. Il cammino, quindi, si annuncia ancora lungo e accidentato soprattutto dopo che sei paesi dell'Est si sono messi di traverso minacciando di bloccare l'accordo a giugno sul fondo di stabilizzazione (l'Esm) se non verrà cambiata l'attuale ripartizione degli oneri per finanziarlo.

NUOVO DEF - Per quanto riguarda il nuovo Patto, è previsto che dispieghi i suoi effetti da qui al 2015, ma nel frattempo il risanamento strutturale dei conti pubblici in direzione del pareggio di bilancio andrà, se necessario, accelerato dal 2012 per rendere più sostenibile il trend del debito. I paesi dovranno muoversi nel quadro europeo, come previsto dal nuovo semestre Ue. Il primo step per l'Italia è in scadenza il prossimo 10 aprile, come stabilisce la nuova legge di contabilità approvata mercoledì dalla Camera in via definitiva che recepisce le novità dell'Europa. Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti (che rappresenta l'Italia al vertice con il governatore Mario Draghi) dovrà presentare a Bruxelles e al Parlamento italiano il nuovo Def (documento di economia e finanza) con le nuove stime macroeconomiche e gli obiettivi programmatici per l'Italia. Entro aprile, inoltre, il governo italiano dovrà presentare a Bruxelles il nuovo piano nazionale per le riforme (ieri si è svolto un nuovo incontro dei ministri al Tesoro). Sugli orientamenti programmatici dovrà poi esprimersi la Commissione europea e l'Ecofin. Una volta incassato il via libera le raccomandazioni si trasformeranno in decisioni di bilancio che l'esecutivo adotterà molto probabilmente nel mese di giugno.