Veltroni: nuova fase da accordi Mirafiori e Pomigliano
L'ex segretario del PD: «Non dobbiamo mai smettere di cercare l'unità dei sindacati»
TORINO - Dal palco del Lingotto di Torino Walter Veltroni parla quasi subito della Fiat e «l'importanza strategica per il futuro del Paese» dell'operazione Fiat-Chrysler.
«Per questo abbiamo espresso un convinto consenso ai pur difficili e dolorosi accordi su Pomigliano e su Mirafiori», ribadisce Veltroni che aggiunge: «Sono accordi che chiedono un supplemento di impegno, di fatica, di disciplina, lavoratori che già vivono condizioni di lavoro pesanti, in cambio di retribuzioni certamente inadeguate». Per questo Veltroni dice che al sì contrastato e sofferto che è emerso dai referendum di Pomigliano e di Mirafiori «pensiamo che debba andare il rispetto, l'ammirazione e la gratitudine di tutti gli italiani». D'altra parte secondo Veltroni «occorre comprendere le ragioni del no e con esse dialogare».
«Senza accordi nessun investimento» - L'ex segretario del Pd ricorda tuttavia che «senza gli accordi non ci sarebbe stato l'investimento: Napoli, Torino, l'Italia avrebbero visto ridimensionata una presenza industriale che deve invece essere confermata e rilanciata». Richiama poi Fiat alle sue responsabilità: «Con gli accordi Fiat è ora chiamata a confermare e ad estendere il suo radicamento in Italia ed è chiamato a mostrare la sua forza inventando prodotti competitivi sui mercati». Sempre su Fiat Veltroni dice che con gli accordi di Pomigliano e Mirafiori «per i sindacati, la cui unità non dobbiamo mai smettere di cercare e promuovere, per le imprese e per la politica, si è aperta una fase nuova, una stagione paragonabile a quella in cui si affermò una nuova legislazione del lavoro».
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