29 marzo 2024
Aggiornato 12:00
Vertenza FIAT

Sacconi ottimista su Pomigliano

Il Ministro: «Ci sono le condizioni». Epifani: «Marchionne ci ripensi, Pomigliano non è una caserma»

ROMA - «Sono e rimango ottimista. Sono convinto che ci siano oramai le condizioni, meglio con la firma formale di tutti, per realizzare l'investimento e dare un futuro all'auto e al Sud, sono ottimista perché c'è già il consenso della maggior parte delle organizzazioni sindacali». Lo ha affermato il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, a margine dell'assemblea della Covip rispondendo a una domanda sulla vicenda dello stabilimento Fiat di Pomigliano d'Arco.

Quanto alla possibilità dell'accordo, Sacconi ha aggiunto: «Ce lo auguriamo, speriamo che al di là delle legittime riserve prevalga la valutazione d'insieme, cioè la convinzione che l'intesa sia l'unica possibilità non solo per la sopravvivenza di Pomigliano ma anche per il futuro della Fiat e dell'intero Mezzogiorno».
Ribadendo che l'accordo è l'unica possibilità, Sacconi ha spiegato che questo «può rappresentare un segnale per chi investe e che, nel Mezzogiorno, le parti sociali sono capaci di creare condizioni di competitività e qualità del lavoro».

Quanto alla possibilità di contenziosi legali da parte della Fiom, Sacconi ha aggiunto: «Non credo alle vie causidiche, per le soluzioni dei problemi del lavoro. Penso che l'accordo sia più che mai legittimo e le parti possano raggiungere un punto di incontro circa l'adattabilità reciproca delle esigenze. Mi auguro - ha aggiunto - che la Cgil incoraggi i metalmeccanici, faccio appello ad Epifani - ha concluso - affinché non si comprometta in alcun modo la straordinaria opportunità per Pomigliano».

Intanto c'è un appello del segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, all'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, dopo il no di ieri della Fiom al piano presentato ai sindacati. Secondo Epifani, intervistato da Repubblica, anche il cosiddetto 'Piano B' «sarebbe una sconfitta». Marchionne ci ripensi, non contrapponga lavoro a diritti. Pomigliano non può diventare una fabbrica-caserma».

In particolare ciò che la Cgil critica sono i profili di incostituzionalità contenuti nella proposta della Fiat in materia di malattia e sciopero. «C'è un capitolo del documento della Fiat - spiega Epifani - che apre problemi molto gravi. Riguarda la malattia e lo sciopero. Abbiamo consultato insigni giuristi e ci dicono che, senza chiarimenti e correzioni, quelle clausole appaiono illegittime o addirittura incostituzionali, Mi domando: si può sottoscrivere un accordo con questi profili di illegittimità?».

Secondo Epifani anche i metalmeccanici di Cisl e Uil avevano sollevato lo stesso tipo di perplessità «ma poi ha prevalso lo spirito di chiudere. Ma c'è il rischio di un fiorire di iniziative giudiziarie se non vengono chiariti quegli aspetti perchè le nostre preoccupazioni sono molto fondate».