Assurdo parlare di forzature sulla riforma della legge sugli scioperi
Lo ha affermato il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, che ha risposto al segretario della Cgil Guglielmo Epifani
«Sulla riforma della legge sugli scioperi è assurdo parlare di forzature perché la cautela è stata doverosamente proporzionata alla delicatezza della materia». Lo ha affermato il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, che ha risposto al segretario della Cgil Guglielmo Epifani:
«Ribadisco ancora una volta che non si accettano veti e si ricerca il massimo consenso possibile perché l’obiettivo è comunque quello di fare, nell’interesse dei lavoratori, dei cittadini, tutti, della credibilità e dell’attrattività dell’intero sistema Paese. Ricordo a Epifani che il Governo ha proceduto a definire un cauto percorso di consultazione con le parti sociali relativamente all’ipotesi di regolazione delle modalità di conciliazione tra diritto di sciopero e diritto alla libera circolazione delle persone.
Il Consiglio dei ministri del 17 ottobre scorso (ben oltre quattro mesi fa) ha approvato prime linee guida in materia, cui è seguita una consultazione delle parti sociali con la presenza di tutti i segretari generali, tranne, bontà sua, Epifani, peraltro ben rappresentato dal segretario confederale Solari», dice Epifani.
«Sono stati richiesti contributi anche scritti e in tempi ancor più lunghi di quelli annunciati. Si ritorna ora al Consiglio dei Ministri sulla base di un testo che ha recepito molte delle indicazioni presentate dalle parti sociali. Si tratterà ovviamente di un disegno di legge (e non di un decreto legge) contenente deleghe che, una volta approvate dal Parlamento, saranno oggetto di relativa consultazione espressamente prevista dalla norma.»
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