28 marzo 2024
Aggiornato 22:00
Veronafiere leader nell’internazionalizzazione per numerosi settori del made in Italy

Vinitaly USA Tour 2008, avanti tutta con la promozione delle aziende italiane

Chicago, New York, Washington D.C, sono le tappe della VI edizione del Vinitaly US Tour. Nonostante la riduzione dell’import di vini, cresce la quota di mercato italiana

Veronafiere prosegue decisa nella propria attività di internazionalizzazione, sia attraverso l’organizzazione diretta di rassegne in Italia, segmento di mercato nel quale è leader, sia attraverso iniziative che portano aziende e operatori verso l’estero.
«Un dato su tutti: nel 2007 su 58 manifestazioni, 37 si sono svolte in Italia e ben 21 all’estero, dal wine&food all’edilizia e costruzioni», ha evidenziato Giovanni Mantovani, direttore generale dell’Ente, nel corso della conferenza stampa di presentazione della attività internazionale di Veronafiere, svoltasi al Metropolitan di New York dove oggi alla New York Library è prevista la seconda tappa autunnale del Vinitaly USA Tour 2008 oltre all’iniziativa Young Lions – The legend of the future, presentazione a cura di Serena Sutcliffe di un gruppo selezionato di giovani rappresentanti della migliore produzione vitivinicola internazionale.

La prima tappa dell’edizione autunnale di Vinitaly US Tour (in febbraio erano state toccate Miami e Palm Beach) si è svolta a Chicago lunedì 27 all’Intercontinetal, dove si è registrato un ottimo afflusso di operatori, ristoratori, enotecari e winelover, mentre la conclusione si avrà il 30 novembre a Washington.

«L’afflusso di operatori provenienti dagli Stati Uniti alle rassegne in programma a Veronafiere ha superato quest’anno le 6.000 presenze, con un forte picco al Vinitaly in aprile: +13% rispetto al 2007 – ha proseguito Mantovani -. Mentre tra le iniziative di Veronafiere dirette verso i mercati esteri il Vinitaly World Tour è sicuramente l’elemento trainante: un punto di riferimento non solo per gli operatori del settore ma anche per tutti gli appassionati di vino presenti nel mondo».
Nella convinzione che l’attività di promozione all’estero delle aziende italiane non si può fermare è a pieni giri la VI edizione di Vinitaly US Tour.

La difficile congiuntura economica si avverte, ma l’Italia del vino rafforza le sue posizioni negli Stati Uniti. Nei primi otto mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2007, gli Usa hanno registrato un calo complessivo dell’8,6% dell’import in termini di quantità, scesi a 4,58 milioni di ettolitri, anche se con un aumento del 3% in valore (complessivamente 2,4 miliardi di dollari).

Nello stesso periodo l’export italiano verso gli Usa (1,45 milioni di ettolitri) ha subito una contrazione solo del 5,6% in volume, ma un incremento del 6,8% in valore (circa 789,56 milioni di dollari). Le peggiori performance dei diretti concorrenti, in particolare il crollo dell’Australia, hanno così permesso ai vini italiani di passare in quantità dal 30,5 al 31,7% del mercato e dal 31,5 al 32,8% in valore.
Un’ottantina le aziende vitivinicole coinvolte nel tour tra presenze dirette e partecipazioni collettive, alle quali si affianca l’Unaprol (Consorzio olivicolo italiano), per presentare i migliori oli d’oliva extravergine nazionali.