3 maggio 2024
Aggiornato 03:00
Legge di stabilità

«Martedì chiudiamo l'iter della seconda rata dell'Imu e della rivalutazione delle quote di Bankitalia»

Il premier Letta rassicura: «Si sono scatenate tutte le interpretazioni maliziose, ma è lo sport nazionale preferito: Il rinvio è esclusivamente dovuto a un fatto formale, i due provvedimenti devono andare in parallelo. L'impegno è mantenuto e le famiglie italiane non pagheranno la seconda rata dell'imposta sugli immobili»

ROMA - Il premier Enrico Letta ha annunciato: «Martedì chiudiamo l'iter legato ai due decreti della seconda rata dell'Imu e della rivalutazione delle quote di Bankitalia. Si sono scatenate sui siti tutte le interpretazioni maliziose, ma è lo sport nazionale preferito: Il rinvio è esclusivamente dovuto a un fatto formale, i due provvedimenti devono andare in parallelo. L'impegno è mantenuto e le famiglie italiane non pagheranno la seconda rata dell'Imu».

SU BANKITALIA ASPETTIAMO BCE - Sul tema della rivalutazione delle quote della Banca d'Italia, il premier ha spiegato che era «necessario il parere della Bce che arriverà nelle prossime ore, prima non è possibile finalizzare questo provvedimento. Martedì quando avremo tutto il processo formale completo» si potranno varare entrambi i decreti.

PRIVATIZZAZIONI PER 10 MILIARDI - Dopodiché il presidente del Consiglio ha presentato le linee guida delle dismissioni statali: «E' pronto il primo pacchetto di privatizzazioni e cessioni di quote società pubbliche, un passaggio pronto da tempo. E' un'operazione tra i 10 e i 12 miliardi di euro. L'obiettivo è avere già nel 2014 la riduzione del debito pubblico. E' un intervento finalizzato a dare una prima risposta alla necessità che nel 2014 non solo il deficit sia sotto controllo ma anche il debito pubblico complessivo inizi un percorso di discesa, dopo anni di continua salita. Il bilancio che vogliamo decidere e scrivere per il 2014 vogliamo che contenga la riduzione del dato complessivo del debito, sarebbe la prima volta dopo cinque anni. E' un messaggio utile per convincere la commissione Ue a sbloccare altri finanziamenti».

LE PARTECIPATE DA DISMETTERE - Letta ha continuato: «Interveniamo su alcune partecipazioni dirette e alcune indirette con la cessione di quote non di controllo tranne nel caso della Sace che è oggi in mano a Cdp. Tutte le sue consorelle europee hanno una presenza privata maggiore della pubblica, così avverrà anche per la Sace. E' prevista la cessione di un 3 per cento di Eni senza che questo comporti la discesa sotto il 30 per cento, attraverso il buy back che Eni ha già annunciato». La cessione delle quote statali riguarderà «Enav, Fincantieri, Stm, Cdp, Tag, Grandi stazioni cioè la parte delle stazioni di natura commerciale, con il circuito dei negozi».

SPENDING REVIEW - Quindi il premier ha affrontato il tema spending review: «Abbiamo valutato e deciso che le risorse che saranno trovate attraverso la spending review saranno finalizzate a tre grandi obiettivi: ulteriore carico di riduzione delle tasse sul lavoro, alcuni investimenti produttivi mirati, anche di spesa pubblica come i temi della ricerca, della cultura, di alcuni settori del sociale, e, infine, una quota andrà a riduzione del debito e del deficit. Ogni ministero ha iniziato a prendere le misure rispetto al lavoro di Cottarelli (il commissario del governo alla spending review, ndr)».

SLA E AUTOTRASPORTATORI - Il governo «ha deciso di presentare due emendamenti alla legge di stabilità» che riguardano «il ripristino completo delle somme legate ai capitoli della non autosufficienza dentro cui stanno le risorse per i malati di Sla» e «le risorse per gli autotrasportatori» su cui è aperto il confronto fra il ministro Maurizio Lupi e le categorie, ha detto il primo ministro. Inoltre è stato spiegato che gli acconti fiscali verranno rinviati dal 30 novembre al 10 dicembre: «Si sposterà la tempistica dei pagamenti degli acconti dal 30 novembre al 10 dicembre per dare agio a tutti coloro che devono operare in questo campo e a farlo senza corse».

LUTTO NAZIONALE PER SARDEGNA - Letta ha poi ricordato il ciclone in Sardegna: «Il Consiglio dei ministri oggi ha deciso che domani sarà una giornata di lutto nazionale per la tragedia che ha colpito la Sardegna. E' una scelta importante che si lega alla decisione della immediata dichiarazione dello stato emergenza e alla immediata allocazione dei fondi: c'è voglia di partecipazione dall'intera comunità nazionale, tutto il paese partecipa a questa tragedia e c'è la volontà di non lasciare sole le persone coinvolte in tragedia».

Nel finale il premier ha stigmatizzato le violenze di Roma, in occasione del vertice italo-francese: «Ieri sera ci sono stati scontri in città, con devastazioni e l'assalto a sedi di partito, alla sede del Partito democratico (Pd), un elemento molto grave che mi sento di stigmatizzare, perché la democrazia vive di confronto tra partiti. Non sono scene giustificabili in alcun modo, lo dico rispetto a tanti argomenti giustificazionisti».