È l'Iraq la prima vittima della «guerra» di Trump all'Iran
Il Paese al crollo economico, senza elettricità e con la disoccupazione ai massimi storici. L'80% delle merci arriva dall'Iran. E l'importazione «finirà in mano al contrabbando»
Il Paese al crollo economico, senza elettricità e con la disoccupazione ai massimi storici. L'80% delle merci arriva dall'Iran. E l'importazione «finirà in mano al contrabbando»
L'esercito iracheno ha annunciato di aver preso sotto il suo controllo l'ingresso occidentale della città di Mosul, dove da mesi infuria la battaglia tra le forze governative ed i jihadisti dell'Isis
L'attacco di Idlib evidenzia la palese e irrefrenabile «pulsione di morte» delle élite globali, soprattutto occidentali. Alcune domande, partendo da un lontano giorno iracheno del 2003.
Il leader dell'Isis Abu Bakr al Baghdadi sarebbe fuggito dalla strategica località dell'Iraq settentrionale delegando il controllo tattico della battaglia ai comandanti militari locali. Mentre in Siria aumenta l'impegno Usa
L'accordo di Vienna sul taglio della produzione di petrolio certifica nuovi equilibri geopolitici nello scacchiere mediorientale, eleggendo vincitori e vinti. I tagli penalizzano soprattutto l'Arabia Saudita
Record di raid aerei Usa: distrutti 18 tunnel, 136 posizioni trincerate, 26 autobombe. Il premier iracheno Haider al-Abadi: "E' un'azione condotta, pianificata e combattuta da noi. La gestiamo noi. Libereremo da soli la città e le zone circostanti"
Quale sia il nostro compito e cosa facciamo è ignoto. Sicuramente rispondiamo ad una chiamata che giunge dagli Stati Uniti, e come spesso accade il Governo tenta di mitigare il ruolo dell’esercito, mascherando le operazioni sotto una potente retorica.
La leader di Fdi in collegamento a Otto e mezzo spiega come la presenza italiana a Mosul sia doverosa, mentre definisce un'idiozia la decisione del Governo di schierare 150 uomini al confine con la Russia
In un discorso alla tv il premier iracheno Haider al-Abadi, comandante in capo delle forze armate irachene, ha annunciato che sono iniziate le operazioni per riconquistare Mosul
Sempre più vicino un accordo sul prezzo del petrolio, circa 60 dollari al barile, che ridarebbe fiato a tutti i paesi produttori. Assicurando maggiore egemonia alla Russia e salvando il Venezuela dalla guerra civile. Ma a quale costo?
E' stato arrestato a Kirkuk, nel nord dell'Iraq, fermato dalle forze di sicurezza prima che commettesse un attentato suicida. L'immagine della maglietta che indossava ha fatto il giro del mondo.
Falluja è stata il covo degli ultimi lealisti di Saddam, oggi è vissuta in prevalenza da sunniti umiliati dagli sciiti dopo la sua caduta. L'Isis è nato qui, dopo il bombardamento Usa più feroce dai tempi del Vietnam
Siamo di fronte ad una narrazione che prevede la prossima caduta dello stato islamico e delle sue bandiere nere: caduta scomposta, che comporterà dolorosi attacchi all’Occidente. Ecco cosa c'è dietro a tutto questo
«La colpa è della Russia»: non c’è formula più comoda per scaricare ogni tipo di responsabilità. Lo fanno tutti in Occidente: dai politici ai media. Ma la realtà è molto lontana da questo stereotipo ormai ridondante.
La città è sotto controllo dell'Isis dal gennaio 2014. Le forze armate irachene appoggiate dagli Usa stanno convergendo su Falluja nell'ambito dell'offensiva per riprendere le città dalle mani dei miliziani islamici
Il costo della benzina inferiore all’euro e il gasolio sotto gli ottanta centesimi. E, paradossalmente, la possibilità che tutte le auto rimangano a casa. Ecco dove ci porterà la guerra, senza armi, del petrolio in Medio Oriente
L'Iraq ha riserve petrolifere enormi, che nella regione sono seconde solo a quelle dell'Arabia Saudita e leggermente superiori a quelle degli Emirati, del Kuwait e dell'Iran. Tuttavia tali riserve sono sottoesplorate. La maggior parte delle sue esportazioni sono dirette agli Stati Uniti e alle raffinerie asiatiche.