Genocidio di Srebrenica, 21 anni dopo condannato anche Karadzic
Radovan Karadzic è stato giudicato colpevole di genocidio dalla Corte Penale Internazionale dell'Aia per il massacro del 1995, sui cui pesano ancora moltissime ombre
Radovan Karadzic è stato giudicato colpevole di genocidio dalla Corte Penale Internazionale dell'Aia per il massacro del 1995, sui cui pesano ancora moltissime ombre
Alcuni partecipanti alla commemorazione hanno lanciato pietre contro il premier serbo Aleksandar Vucic, costringendolo a lasciare il luogo della cerimonia. Belgrado ha parlato di un «attacco alla Serbia» ed ha inviato una nota ufficiale di protesta alle autorità di Bosnia chiedendo una «condanna pubblica» per quello che ha definito «un tentativo di assassinio».
Nonostante alcune iniziative culturali comuni infatti - un coro musicale, un gruppo rock - ogni mese di luglio, nell'anniversario della strage torna a riaffiorare il ricordo della strage, costata la vita a 8mila uomini e adolescenti musulmani massacrati dalle forze serbo-bosniache.
«Non posso ancora avere un quadro definitivo degli eventi, ma oggettivamente la situazione si sviluppa in un contesto di rifiuto del governo di aderire alla politica di sanzioni contro la Russia, così come la volontà delle autorità macedoni di sostenere la costruzione del gasdotto», ha detto il ministro degli Esteri di Mosca, Sergey Lavrov
E' quanto ha scritto Reuters citando «alcune fonti vicine al dossier», senza ricevere conferme o smentite da nessuna delle due compagnie interessate. Intanto ieri il ministro dell'Energia russo, Alexander Novak, ha annunciato che anche l'Austria sarebbe interessata a partecipare alla «via Balcanica», il prolungamento dela gasdotto dalla Grecia all'Ungheria, passando per Macedonia e Serbia
Il collegamento fra il gasdotto, che dal Mar Nero si fermerà al confine con la Grecia, e l'Europa potrebbe passare per i Balcani e terminare in Ungheria. I ministri degli Esteri di Turchia, Ungheria, Serbia, Macedonia e Grecia si sono riuniti oggi a Budapest per discutere di sicurezza energetica regionale e per valutare le opportunità offerte dal progetto portato avanti da Mosca e Ankara.
Il neo Premier serbo parlando di Fiat ha sottolineato come «si iniziano a vedere i risultati dei nostri accordi. Ciò significa che già ad agosto, in base alle mie informazioni, inizierà l'esportazione delle automobili prodotte a Kragujevac»