19 marzo 2024
Aggiornato 09:30
Calcio

Champions 2020, ipotesi final eight a Lisbona

Al vaglio dell'UEFA ci sono diverse ipotesi dopo la decisione di Istanbul di rinunciare ad ospitare la finale della competizione in quanto contraria ad una partita a porte chiuse

Champions 2020, ipotesi final eight a Lisbona
Champions 2020, ipotesi final eight a Lisbona Foto: ANSA

L'Uefa sta pensando ad una final eight a Lisbona per concludere la Champions League 2020. Al vaglio del direttivo del prossimo 17 giugno ci sono diverse ipotesi dopo la decisione di Istanbul di rinunciare ad ospitare la finale della competizione in quanto contraria ad una partita a porte chiuse. L'ultima proposta sul tavolo, secondo El Mundo Deportivo, sarebbe quella di Lisbona come sede della finale, con un minitorneo stile mondiale per club: da definire se a partire dai quarti o dalle semifinali.

Lo stadio sarebbe il Da Luz, con lo Josè Alvalade in appoggio in caso di finale a quattro o a otto. Ma molti club importanti, sottolinea Mundo, spingono l'Eca a chiedere un anticipo al 22 della finale, per non confliggere con l'inizio della prossima stagione della Liga fissato a metà settembre. Contrarie le TV che non vedrebbero di buon occhio la disputa di una fase finale ad otto. Monaco e il Wanda Metropolitano di Madrid sono altre ipotesi di cui si discuterebbe per la disputa della finale.

Gasperini e il Covid, Valencia chiede intervento all'Uefa

Il Valencia ha chiesto alla Uefa e alle autorità sanitarie italiane un intervento sull'allenatore dell'Atalanta, Gianpiero Gasperini. La società spagnola è insorta dopo le dichiarazioni del tecnico bergamasco alla «Gazzetta dello Sport» secondo le quali aveva ravvisato sintomi tipici del coronavirus a ridosso della partita di Champions del 10 marzo a Valencia, vinta dai bergamaschi per 4-3.

Ana Barcelò, responsabile del dipartimento sanitario di Valencia, ha giudicato 'poco responsabile' il comportamento di Gasperini. Il club valenciano, inoltre aveva emesso una nota in cui si dichiarava sorpreso dalle parole dell'allenatore dell'Atalanta. «Va ricordato che questo incontro si è tenuto a porte chiuse, osservando misure rigorose su indicazioni delle autorità sanitarie spagnole per prevenire il rischio di contagio, proprio per via della presenza di persone provenienti da un'area valutata pubblicamente, già in quella data, a rischio», ha scritto il Valencia.

Il Barcellona vorrebbe apertura parziale del Camp Nou

Il Barcellona vorrebbe tornare a giocare davanti ai propri tifosi, almeno in parte e spinge per una apertura parziale del Camp Nou per le cinque partite che restano da giocare contro Leganes, Athletic Bibao, Atletico Madrid, Espanyol e Osasuna di Pamplona. Secondo il Mundo Deportivo la Liga spingerebbe per riaprire gli stadi ai tifosi con una percentuale che va dal 30% a settembre, fino al 50% a novembre e totalmente a gennaio 2021.

Il Barcellona, però, lavorerebbe ad una riapertura parziale nell'immediato. In caso di eccessive richieste da parte degli abbonati ai quali sarebbe chiesto se vogliono assistere ad uno dei prossimi cinque match si procederebbe a un sorteggio, tuttavia i 100 mila posti del Camp Nou permettono una gestione ampia degli spazi.