Ecco come Pioli ridisegnerà il Milan
I punti fermi e le idee tattiche del nuovo allenatore rossonero che esordirà domenica a San Siro contro il Lecce

MILANO - Il Milan cambia pelle e va alla ricerca dell’ennesima svolta dopo l’inizio di campionato horror con Marco Giampaolo e ben 4 sconfitte nelle prime 7 giornate di un torneo che però sembra ancora aspettare i rossoneri, con una classifica corta e quel quarto posto inseguito da ormai 7 anni lontano appena (si fa per dire) 4 punti. Al capezzale del Milan è stato chiamato Stefano Pioli, non certo l’allenatore che eccita la fantasia del popolo milanista, ma pur sempre un tecnico che ha accumulato un’esperienza ormai decennale in serie A alla guida di Parma, Chievo, Bologna, Lazio (portata al terzo posto nel 2015), Inter e Fiorentina. Un curriculum tutto sommato discreto, anche se è evidente che l’ex difensore non rappresenti l’ideale condottiero per un club come il Milan che, almeno a parole, vorrebbe tornare nell’olimpo del calcio italiano.
Ordine
Ma tant’è e Pioli è pronto a calarsi nella sua nuova avventura che ne bagnerà l’esordio domenica 20 ottobre (inizio ore 20:45) a San Siro per Milan-Lecce, proprio nel giorno del suo 54.mo compleanno. Il neo allenatore rossonero ripartirà da quel 4-3-3 tanto caro a Gennaro Gattuso un anno fa e con il quale la compagine milanese sembra trovarsi meglio, per abitudine e per caratteristiche dei calciatori; nella difesa a 4, il tecnico emiliano dovrebbe partire con Calabria sulla destra ad agire in modalità più contenitiva e difensiva senza spingersi troppo in avanti, al contrario di Theo Hernandez che sul lato opposto sarà uno stantuffo instancabile con licenza di avanzare a piacimento. Anche nelle sue precedenti esperienze, Pioli ha sempre preferito un laterale di spinta ed uno di copertura.
Schieramento
Difensori centrali bloccati ed attenti, centrocampo a tre con Bennacer (o Biglia) regista classico e distributore di palloni e le due mezzali a dare fosforo alla manovra: inamovibile Kessie, interscambiabili sulla sinistra Paquetà, Calhanoglu e Bonaventura, col turco favorito sugli altri due. In attacco, Piatek tornerà il fulcro, il terminale offensivo, la bocca da fuoco da cui aspettarsi tanti gol come l’anno scorso, mentre i due esterni agiranno a piedi invertiti come lo stesso Pioli ama particolarmente: Suso a destra e Rafael Leao a sinistra, pronti a convergere verso il centro ogni qual volta ne avranno l’occasione. Il nuovo Milan prova a ripartire ancora una volta, forse da ciò che conosce meglio, cercando di ritrovare un’identità smarrita ormai da troppo tempo.
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