19 aprile 2024
Aggiornato 23:00
Calcio | Serie A

Milan, Giampaolo-Piatek: ecco la ragione dell’incompatibilità

Contro il Brescia, dopo un precampionato non brillantissimo, il polacco è partito dalla panchina. Il tecnico non è preoccupato e il bomber neppure…

Piatek tenta di sfuggire alla marcatura di un difensore dell'Udinese
Piatek tenta di sfuggire alla marcatura di un difensore dell'Udinese Foto: ANSA

MILANO - Vera o presunta, notizia buona solo per i titoloni o spunto di riflessione, il fatto che nella prima uscita casalinga del Milan, Marco Giampaolo abbia spedito in panchina il capocannoniere - per distacco - della scorsa stagione ha fatto rumore. Molto rumore. Gli aggiornamenti del mercato con lo scambio messo a punto in extremis con l’Eintracht Francoforte tra Ante Rebic, diretto a Milanello, e Andrè Silva, spedito in Germania, hanno offerto qualche giustificazione all’impiego dal primo minuto del portoghese contro il Brescia.
«L’hanno fatto giocare titolare per fare vedere che è integro fisicamente», il pensiero comune dispensato via social dai perplessi tifosi milanisti. La verità è un’altra e chi conosce bene Marco Giampaolo, del tutto insensibile alle logiche di mercato, lo sa bene. La ragione per cui Kris Piatek ha iniziato il campionato a San Siro seduto in panchina è puramente tattica.

Al largo

Già nel post partita di Udine il tecnico rossonero aveva offerto una chiave di lettura piuttosto intrigante alla preoccupante involuzione del pistolero polacco, ben lontano da uno stato di forma accettabile ma soprattutto in evidente difficoltà di fronte alle richieste del mister quanto a movimenti e coperture degli spazi. Se andiamo a rivedere le ultime due brillanti stagioni della Sampdoria emerge chiaramente che il centravanti doriano, il sempreverde Quagliarella che grazie a Giampaolo nello scorso campionato ha segnato la bella di 27 gol, era solito partire molto largo. E il suo compagno di reparto, Caprari, Defrel o chi per lui, altrettanto dall’altra parte. Tutto il contrario di quanto è abituato a fare Piatek, re e dominatore incontrastato dell’area di rigore fin da quando ha iniziato a giocare al calcio.

Serve tempo

Ovvio che non si tratti di difficoltà insormontabili e l’ingresso incoraggiante dalla panchina del pistolero contro il Brescia, con 3 clamorose occasioni da gol sciupate in 5 minuti, è lì a testimoniarlo. Ma non si può negare che tra l’ex genoano e l’ex allenatore sampdoriano esista una sorta di incompatibilità tattica, almeno sulla carta.
La nostra personale convinzione, giusto per tranquillizzare i lettori e i tifosi rossoneri, è che il lavoro svolto a Milanello finirà per rendere giustizia alle idee di Giampaolo e al cinismo sotto porta di Piatek. Il Milan tornerà a macinare gioco e a creare occasioni dal gol che il pistolero trasformerà, ma perchè questo accada probabilmente servirà ancora un po’ di tempo e se necessario anche qualche altra panchina per il nativo di Dzierżoniów. L’importante è essere consapevoli che non si tratta di bocciature ma di un semplice apprendistato, necessario quando si cambiano coordinate tattiche. Piatek l’ha capito ed è pronto ad applicarsi, la migliore garanzia per il popolo milanista è proprio questa.