1 dicembre 2024
Aggiornato 22:00
Calciomercato

Mercato: il Milan cambia strategia

Mancano appena tre giornate alla fine del campionato, quindi si potrà iniziare a pensare ufficialmente alla prossima stagione. Al Milan però è già tempo di fare le prime riflessioni.

Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli, ad e ds del Milan
Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli, ad e ds del Milan Foto: ANSA

MILANO - Domenica scorsa a Bologna il Milan si è guadagnato gli elogi dell’intero mondo del calcio per aver schierato la squadra più giovane della 35^ giornata del campionato di serie A (24 anni e 137 giorni), per giunta zeppa di talenti cresciuti nel vivaio del Vismara. Un risultato senza precedenti che avrebbe fatto felice Silvio Berlusconi, uno dei primi a credere nell’utopia dell’intera rosa fatta in casa. Peccato che la gioventù difficilmente porta successi e su questo punto sembra che la nuova dirigenza del Milan abbia maturato idee piuttosto chiare. Se nel corso della estate passata, oltre ad alcuni giovani di indubbio talento (Conti, Kessiè, Silva e Calhanoglu) sono arrivati anche uomini esperti del carisma di Bonucci e Biglia, senza per altro riportare grandi successi, la prossima campagna acquisti vedrà capovolti gli obiettivi: stop ai giovani e caccia a professionisti maturi e soprattutto vincenti.

L’esperienza di Pepe
In quest’ottica va visto l’ingaggio di Pepe Reina, un portiere che ha un palmares lungo quanto la tangenziale di Milano e che potrebbe garantire ai ragazzini terribili rossoneri una guida importante a Milanello, ma soprattutto le nuove idee di Massimiliano Mirabelli per quanto riguarda la caccia al bomber del futuro. È vero che in cima alla lista del direttore dell’area tecnica rossonera ci sono ancora fior di giovanotti di belle speranze quali Andrea Belotti e Alvaro Morata, ma i nomi che al momento sembrano più caldi sono altri. In primis quello di Karim Benzema, seguito direttamente da Mirabelli nel corso della trasferta madrilena in compagnia di Abbiati in occasione della semifinale di ritorno di Champions League tra Real e Bayern. Subito a ruota si scorge il profilo ingombrante di Edin Dzeko, altro pallino della dirigenza rossonera che dopo due anni in giallorosso potrebbe finalmente decidere di approdare nella squadra per cui faceva il tifo da bambino, il Milan appunto.

Lacune a centrocampo
Restano le annose lacune del centrocampo rossonero. Un settore che Fassone e Mirabelli dovranno necessariamente rinforzare con almeno un paio di innesti di spessore, qualità ed esperienza, in grado di poter dare il cambio a Kessiè e Bonaventura che quest’anno sono stati costretti a fare gli straordinari. L’idea che porta all’inglese Wilshere (un classe ’92 ancora relativamente giovane) non è ancora tramontata, ma la mezzala dell’Arsenal potrebbe non bastare. Per quanto Mirabelli cerchi di distogliere l’attenzione dal mercato, è proprio in quel settore che il Milan deve intervenire per tornare a fare la voce grossa in Italia e in Europa e soprattutto per evitare un’ennesima stagione ai confini della metà classifica. La tradizione dell’ex club più titolato al mondo lo pretende, e così pure il fin troppo paziente popolo rossonero.