19 marzo 2024
Aggiornato 04:00
Calcio | Milan

Condò: «Ecco perché il Milan non esonera Montella»

La posizione dell’allenatore rossonero, smentite a parte, resta in bilico e le valutazioni sui sostituti continuano

Vincenzo Montella, allenatore del Milan
Vincenzo Montella, allenatore del Milan Foto: ANSA

MILANO - Il Milan contro il Genoa non va oltre lo 0-0 rimanendo lontanissimo dal vertice e non consolidando affatto né la propria posizione in classifica e né quella del proprio allenatore, tuttora sotto esame e per il quale le sfide ravvicinate contro Chievo e Juventus potrebbero risultare determinanti in un senso o nell’altro. Vincenzo Montella è infatti sempre più in difficoltà, come dimostra anche la sfuriata televisiva per l’utilizzo (peraltro impeccabile) del VAR e per gli episodi a suo dire contrari al Milan, e la sua permanenza sulla panchina milanista è sempre più a rischio. Paolo Condò, noto giornalista e commentatore televisivo per Sky Sport, dice la sua circa il possibile cambio di allenatore che la società rossonera allontana con fermezza nonostante l’andamento lentissimo della formazione allenata dal tecnico campano.

CONTE PER L'ANNO PROSSIMO - «Il Milan pensa seriamente di avvicendare il tecnico - afferma il cronista - me deve riflettere bene su cosa fare perché l’obiettivo reale e certo di Marco Fassone è quello di prendere Conte a giugno, è la prima ed unica scelta del club per l’anno prossimo, i rossoneri faranno di tutto per portare in panchina l’ex juventino, motivo per il quale esonerare adesso Montella costringerebbe i dirigenti a chiamare un allenatore ad interim, quindi o si affidano alla soluzione interna Gattuso, oppure devono chiamare uno fra Paulo Sousa, Mazzarri e Prandelli, ai quali però dovrebbero proporre un contratto di soli 7-8 mesi e che questi tecnici potrebbero non accettare. Pertanto il Milan riflette su Montella, ma anche sulla difficoltà di reperire un allenatore traghettatore in attesa di convincere Conte a tornare in Italia». Avanti con Montella, dunque, ma con sempre meno convinzione.