1 dicembre 2024
Aggiornato 17:30
Formula 1 | Gran Premio d'Ungheria

Abbattuto? Macché, Vettel è carico: «Perché credo nella mia Ferrari»

Il disastro di Silverstone non ha demoralizzato Sebastian, che si ripresenta al via all'Hungaroring consapevole di poter «contare su una macchina capace di poter lottare per la vittoria». Nessuno stress, dunque, e nessuna fretta di rinnovare il contratto per il 2018: «Qui sto bene»

BUDAPEST – Nessuna fretta, nessuno stress. Né quando si parla del rinnovo con la Ferrari: «Non ci corre dietro nessuno, né a me né al team, e non c'è niente che non vada». Né se si pensa alla corsa per il Mondiale: «Non sento addosso troppa pressione, so di avere la macchina per lottare per la vittoria». È un Sebastian Vettel dalla convinzione granitica quello che si presenta al via del Gran Premio d'Ungheria. Molto lontano, almeno a parole, da quello nervoso e falloso che avevamo visto in pista nelle ultime gare, quando sentiva il fiato sul collo di una Mercedes e di un Lewis Hamilton in palla e in piena rimonta. Proprio ora che l'aggancio c'è stato, per colpa del disastro di Silverstone, con la sua gomma esplosa e il suo settimo posto finale, il ferrarista sembra aver paradossalmente ritrovato quell'equilibrio psicologico di cui un campione, quando si trova al volante, ha un disperato bisogno: «Devo guardare ai lati positivi, piuttosto che a una gara che è andata male per noi e bene per loro – spiega il quattro volte iridato – Non dobbiamo lasciarci distrarre dai risultati a breve termine. Certo, non siamo stati contenti di Silverstone, che ha evidenziato alcune nostre debolezze, ma da ciò che è andato storto abbiamo imparato delle lezioni preziose e qui abbiamo portato delle soluzioni tecniche nuove che ci dovrebbero aiutare. Siamo fortemente determinati a restare là davanti».

Uno per tutti, tutti per uno
Quella del pilota tedesco non è la folle incoscienza di un illuso, ma la lucida fiducia di un leader che sa di poter contare sull'impegno totale della sua squadra. Che ormai può dire di aver trovato un perfetto affiatamento, alla vigilia della gara che segnerà la sua cinquantesima partenza con una Rossa: «Mi piace far parte della famiglia Ferrari – ribadisce Vettel – Siamo tutti concentrati e determinati a riportare la Scuderia dove merita. Questa è la nostra missione, il nostro obiettivo, ciò su cui stiamo lavorando. È vero che non ho ancora siglato un nuovo contratto per il prossimo anno, ma non sono preoccupato delle carte, piuttosto dei risultati in pista». E se gli ultimi sono stati favorevoli ai rivali, poco importa: «Non posso negare che la Mercedes abbia lavorato meglio di noi negli ultimi weekend, sono i punti a parlare – ammette – Ma bisogna analizzare come sono andate le gare. In Austria sono arrivato vicinissimo alla vittoria, non ci mancava la velocità. Silverstone non è stato il migliore dei Gran Premi per noi, ma i momenti no toccano a tutti. Ci mancano ancora tante gare, alcune andranno bene e altre male, come mi è già successo tante volte. Ma io resto molto ottimista».

Stavolta si gioca in casa
Specialmente ora che lo scontro si sposta su un terreno stretto e tortuoso come l'Hungaroring, teoricamente più adatto alla compatta e agile SF70H: «Sì, sulla carta dovrebbe essere una pista a noi favorevole – conferma Seb – Vedremo come andrà. La pista mi piace e voglio solo divertirmi. Arriviamo qui sapendo di poter contare su una vettura forte, sapendo di poter lottare per la vittoria e questa è una buona notizia. Conosciamo tutti ciò che dobbiamo fare e il nostro piano è quello di riuscirci». Non resta che aspettare domani mattina. E accendere i motori.