19 aprile 2024
Aggiornato 04:30
Le prime posizioni sono tutte per gli iberici in Qatar

Gli spagnoli se la ridono: «Valentino Rossi così indietro? Che sorpresa...»

Un uomo solo al comando nelle prime prove libere della MotoGP 2017: Maverick Vinales. «Ma abbiamo appena cominciato, c'è ancora molto da lavorare», frena lui. Più staccati, ma tra i migliori, i connazionali Marquez, Pedrosa e Lorenzo

Jorge Lorenzo, Dani Pedrosa, Marc Marquez, Valentino Rossi e Maverick Vinales nella foto di gruppo
Jorge Lorenzo, Dani Pedrosa, Marc Marquez, Valentino Rossi e Maverick Vinales nella foto di gruppo Foto: Michelin

DOHA«Valentino Rossi? Difficile da valutare...», svicola il suo compagno di squadra Maverick Vinales. «Il suo distacco mi sorprende», sorride beffardo l'ex vicino di box Jorge Lorenzo. «Lui non si può mai scartare – ribatte lo storico rivale Marc Marquez, più prudente – Del resto anche l'anno scorso qui non andò fortissimo, eppure fu veloce nel resto della stagione: il campionato è lungo». Gli spagnoli continuano a tenere d'occhio il Dottore, e del resto come potrebbe essere altrimenti. Ma lo guardano dall'alto in basso, visto che a parte l'intruso tedesco Jonas Folger al quarto posto, hanno monopolizzato le prime cinque posizioni della giornata inaugurale del Mondiale 2017. Davanti a tutti, manco a dirlo, c'è il solito Maverick Vinales: «All'inizio ero nervoso, perché oggi avevo solo 45 minuti a disposizione, invece delle tante ore dei test – ha confessato alla fine – Ma me ne sono dimenticato subito...». Per forza: anche oggi Top Gun ha messo in mostra il suo solito passo da martello pneumatico, scappando via da tutti gli avversari. È solo il primo giorno, ma il suo cronometro recita già 1:54.316, sei decimi meglio di tutti gli altri. «Nei primi giri la pista era sporca e ventosa, e nel timore di perdere l'anteriore e cadere non ho spinto al massimo – racconta – Poi il vento è sceso e ho trovato il giusto feeling. Quando ho messo le gomme nuove, la moto ha risposto e ho potuto spingere al 100%». Detto così, sembra tutto facile, e forse lo è stato davvero. «Ma siamo solo al primo giorno – smorza gli entusiasmi il giovane spagnolo, ormai apparentemente a suo agio nei panni del favorito – Dobbiamo ancora lavorare per la gara, devo migliorare la mia guida e anche l'elettronica, visto che in alcuni punti abbiamo troppa potenza. C'è da stare attenti, perché qui sono tutti veloci: dalle Ducati, rapidissime sul dritto e quindi difficili da superare, a Marquez. E Valentino, sì, ci sarà anche lui...».

Honda a ridosso
Difficile non interpretare queste sue parole come un esercizio di pretattica, anche perché se davvero ha ancora del potenziale inespresso, per tutti gli avversari sono guai. A partire da Marc Marquez, che può certo essere soddisfatto del secondo posto su una pista sulla carta a lui sfavorevole, ma che comunque il suo connazionale lo ha visto solo col binocolo: «Per raggiungerlo non devo fare un passo avanti, ma due... – sorride il campione del mondo – Maverick va fortissimo, ma non mi sorprende, perché qui la Yamaha vola sempre. Sul passo gara oggi perdevamo due o tre decimi, soprattutto nell'accelerazione in uscita di curva, per colpa dell'elettronica: è un bel distacco, ci sarà da soffrire. Ma oggi ho provato un nuovo assetto con cui mi trovo meglio che negli ultimi test, stiamo lavorando bene». Grazie alla crescita della Honda, Magic Marc si trascina dietro anche il suo compagno di squadra Dani Pedrosa, terzo ad altri tre decimi: «Per essere il primo giorno, con la pista in condizioni tutt'altro che perfette, sono già andato abbastanza veloce», commenta lui laconico.

Ducati indietro
L'ultimo degli spagnoli è Jorge Lorenzo, quinto, ed è questa la vera sorpresa, visto che la Ducati è la grande favorita su questa pista in cui può scatenare tutti i suoi cavalli. «Il risultato non è male, direi benino – analizza Por Fuera – Ma siamo un po' lontani da Maverick, che è andato fortissimo: ha fatto lo stesso tempo dei test in condizioni di pista peggiori». Il campione maiorchino paga i soliti problemi: il meteo, appunto, e una moto con cui ancora non si trova del tutto a suo agio. «Con la gomma dura non avevo la confidenza sufficiente per andar forte – confessa – Domani proverò una soluzione davvero radicale per migliorare il feeling. Solo con la morbida sono veloce, ma dopo quattro o cinque giri sono molto incostante. E la Desmosedici soffre molto questo vento». Verrebbe da dire che la lotta per la vittoria, al momento, è tutta un affare spagnolo. Ma forse è più corretto dire che è un affare tra Maverick e Vinales.