19 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Il pilota Mercedes trae forza dalle esperienze passate

Lewis Hamilton: «Batterò Nico Rosberg come feci con Felipe Massa»

La storia dimostra al campione del mondo in carica che «tutto può succedere fino all'ultimo». Come nel 2008, quando strappò il titolo al ferrarista addirittura dopo che aveva tagliato il traguardo: «Per questo non posso arrendermi»

Felipe Massa sul podio dell'ultimo GP del 2008 in cui fu sconfitto nella corsa al titolo
Felipe Massa sul podio dell'ultimo GP del 2008 in cui fu sconfitto nella corsa al titolo Foto: Ferrari

ROMA – Ricordate il finale del Mondiale 2008 di Formula 1? Quel Gran Premio del Brasile al termine del quale il ferrarista Felipe Massa fu virtualmente campione del mondo per trenta secondi: giusto il tempo che Lewis Hamilton riuscisse a superare Timo Glock, proprio all'ultima curva, andandosi a prendere quel quinto posto che gli serviva per scavalcare il rivale brasiliano di un solo punto in classifica generale e vincere il suo primo titolo iridato. Un epilogo che, ad otto anni di distanza, ancora brucia ai tifosi della Ferrari, ma che al contrario dà fiducia al pilota anglo-caraibico. È la prova provata che nelle corse tutto può succedere fino all'ultimo istante. Perfino oggi che, a due Gran Premi dalla conclusione, Hamilton ha ancora ben diciannove punti da recuperare al suo compagno di squadra Nico Rosberg. «Questo lo so dall'inizio della mia carriera in Formula 1 – rimarca oggi il portacolori della Mercedes – Le cose possono cambiare fino all'ultimo minuto, per questo non posso arrendermi. Ad Austin e in Messico ho dimostrato di potermi esprimere al massimo livello, quando non ho problemi alla macchina. Devo solo continuare a spingere così fino alla fine, poi potrà finire alla grande o in modo doloroso».

Bisogna saper perdere
Già, perché i colpi di scena non sempre giocano a tuo favore, come lui stesso ha imparato a sue spese proprio nella sua stagione di debutto. Se nel 2008 Lewis riuscì ad aggiudicarsi il Mondiale in zona Cesarini, infatti, solo un anno prima lo aveva perso per colpa di un'imprevedibile rimonta nelle ultime due gare di Kimi Raikkonen. In un certo senso, però, proprio la capacità che dimostrò in quell'occasione di accettare la sconfitta e ritornare ancora più forte dodici mesi più tardi non gli fa temere nemmeno la prospettiva di essere battuto: «Non so come ci si possa preparare a perdere, non credo sia possibile – prosegue – Ma l'ho già vissuto. Nel 207 persi e so che non farà mai male come allora. Ho perso molte gare e molti campionati nella mia carriera, quindi so cosa vuol dire. Ora sono in uno scenario in cui ho più probabilità di perdere che di vincere: è difficile da accettare, ma è così. La vita andrebbe avanti e anche io. Spero solo che l'anno prossimo non avrò problemi di affidabilità». Fino all'ultima bandiera a scacchi, però, Hamilton promette battaglia con il coltello tra i denti: «Non mi concentro sul campionato, ma sulle migliori prestazioni possibili e sulla vittoria nelle ultime due gare – conclude – In Brasile, dove si correrà il prossimo GP, non ho mai vinto, quindi lo affronterò con la stessa mentalità dell'ultimo weekend. È questo che devo fare».