18 aprile 2024
Aggiornato 07:30
Qualifiche positive nel GP del Giappone

Riecco la Ferrari: «Ora sì che la macchina funziona»

A una sola settimana dal disastro di Sepang, a Suzuka la Rossa batte le Red Bull e si avvicina alle Mercedes. Promosse le novità tecniche con cui il Cavallino sta preparando la vettura 2017. Peccato solo per la penalità di Sebastian Vettel

Sebastian Vettel in azione nelle qualifiche a Suzuka
Sebastian Vettel in azione nelle qualifiche a Suzuka Foto: Ferrari

SUZUKA – Non sarebbe una giornata del 2016 della Ferrari se anche nel sabato giapponese non emergesse un'ombra: quella maledetta penalità rimediata la settimana scorsa per la partenza garibaldina di Sepang, che costerà a Sebastian Vettel tre posizioni di arretramento sulla griglia di partenza. Ma stavolta perfino questa macchiolina scura sbiadisce di fronte al rosso finalmente acceso delle due SF16-H: per la prima volta da tanti Gran Premi a questa parte, Seb e Kimi Raikkonen hanno battuto entrambe le Red Bull, e sono arrivate vicinissime alle due Mercedes, a soli tre decimi. Iceman, che di penalizzazioni non ne ha, ha fatto addirittura meglio del suo compagno di squadra, sebbene per appena 79 millesimi, e dunque domani aprirà la seconda fila: «La macchina è più o meno la stessa della scorsa settimana, come quella degli altri, ma sono rimasto piacevolmente sorpreso di quanto stia andando forte – ammette il pilota finlandese – Ovviamente trovare il giusto equilibrio è stato un po' complicato, ma è andata piuttosto bene. Non mi accontento del terzo posto, ci è mancato qualcosa soprattutto nel primo settore, ma siamo molto più vicini. Abbiamo messo insieme tutti i piccoli dettagli e ha funzionato».

Novità positive
Anche Vettel, nonostante la penalità, sfoggia un bel sorriso: «E dire che, sulla carta, questa doveva essere una pista negativa per noi – spiega il quattro volte iridato – È stata un'altra ottima giornata: la macchina è andata bene e in qualifica ce la siamo giocata. Ed è stato ancora più piacevole piazzarci davanti alle due Red Bull». Ma cosa è cambiato, a soli sette giorni dal Gran Premio di Malesia, uno dei più disastrosi della stagione? «Una combinazione di fattori – prosegue Vettel – La macchina sembra molto migliorata rispetto all'anno scorso, su una pista come questa dove ovviamente serve una vettura forte per andare veloce. Anche il nostro distacco dai primi si è ridotto molto rispetto alle ultime gare. Penso che le novità che abbiamo portato qui sembrano funzionare». Un'ulteriore buona notizia, soprattutto a lungo termine, visto che gli aggiornamenti apportati in questo weekend sulla monoposto sono già studiati in chiave 2017.

Nessuna guerra con il boss
Ma anche una risposta in pista alle parole del team principal Maurizio Arrivabene, che ieri lo aveva anche spronato a «non distrarsi» e a «guadagnarsi lo stipendio». «Non so cosa abbia detto perciò non voglio interpretarlo troppo, ma ho un ottimo rapporto con lui – getta acqua sul fuoco il pilota tedesco – Se c'è qualcosa che non mi piace glielo dico, e viceversa. Non c'è nessun problema da risolvere tra di noi. Abbiamo lo stesso obiettivo: cercare di vincere le gare e migliorare, specialmente per il futuro. Io voglio far bene tanto quanto lo vuole la squadra. In alcune gare quest'anno non ci sono riuscito e non sono stato soddisfatto di me stesso quando non ho realizzato tutto il nostro potenziale. Ma è stata un'annata ad alti e bassi. Alla fine i risultati non sono stati sempre quelli che ci meritavamo, considerato il passo, ma non dobbiamo pensarci troppo: piuttosto, cercare di crescere ancora fino alla fine dell'anno. E portare avanti questa crescita anche il prossimo anno, quando cambieranno le regole. Molte cose che impareremo sulla vettura di quest'anno ci aiuteranno anche nel 2017».