28 agosto 2025
Aggiornato 01:00
Dal rischio di caduta alla leadership

Marc Marquez, primato col brivido: «Ma temo Rossi e Lorenzo»

Nella sessione in cui ha rischiato di finire per terra a 270 km/h, il leader del Mondiale agguanta la prima posizione finale. Ma è consapevole dei suoi limiti: «Sono veloce sul giro secco, ma ancora non abbastanza in chiave gara»

Marc Marquez in azione nelle prove libere a Brno
Marc Marquez in azione nelle prove libere a Brno Foto: Michelin

BRNO – È solo venerdì. Ma la prima giornata di prove libere del Gran Premio della Repubblica Ceca è una giornata che Marc Marquez non dimenticherà facilmente. Come una settimana fa in Austria, anche stavolta il leader del Mondiale stava per pagare caro il suo stile di guida arrembante. La sessione del pomeriggio era iniziata da qualche minuto quando Magic Marc, nel tentativo di spingere la sua Honda oltre il limite, ha rischiato di cadere alla curva 13, alla bellezza di 270 km/h. E chissà cosa gli sarebbe successo, magari avrebbe aggravato le condizioni della spalla ancora provata dalla lussazione di Zeltweg, se non si fosse prodotto in una manovra da rodeo salvando la situazione. «Sono stato fortunato ad evitare un incidente che sarebbe stato simile a quello di cui fui vittima nel 2014 sempre su questa pista durante un test – racconta – Ma questo poteva andare ancora peggio perché la piega era molto lunga ed ero ad un angolo di circa 67,5 gradi. Ho perso l'anteriore e pensavo che sarei caduto, ma sono un pilota che non si butta per terra fino all'ultimo momento e così sono riuscito a salvarla con il ginocchio e il gomito, che già si stava sbucciando perché la tuta era bucata. Allora mi sono detto: 'Ok, rientra ai box per calmarti un po', perché sei sovraeccitato'. Stavo spingendo al massimo per trovare il passo».

Veloce, ma non abbastanza
Ritrovata la calma, Marquez è però andato tutt'altro che piano. Grazie alla gomma nuova e ad un assetto migliorato dai suoi tecnici, lo spagnolo è infatti riuscito a chiudere la giornata al primo posto, guadagnando circa un secondo rispetto alla mattinata in cui non era andato oltre la sesta piazza. «Stamattina non ero a mio agio con l'elettronica, ma abbiamo provato tante cose e dobbiamo analizzare quali abbiano funzionato meglio – ammette – La giornata è stata complicata ed abbiamo spinto sempre al limite. Con le gomme nuove è andata meglio e abbiamo fatto il giro più veloce. Non siamo troppo distanti, ma dobbiamo però migliorare anche con le gomme usate». L'ottima competitività dimostrata sul giro secco lo galvanizza, ma non basta a soddisfare completamente il due volte iridato. Le Yamaha, infatti, restano il punto di riferimento in configurazione gara: «Sono contento perché siamo riusciti a migliorare moltissimo dalla prima alla seconda sessione. Ma non siamo ancora lì dove vorremmo essere, perché anche se la posizione finale è buona, la cosa importante è lavorare tenendo a mente la gara. Sotto questo aspetto Jorge e Valentino hanno un passo molto costante e anche le Ducati vanno forte: non posso stare tranquillo. Domani vedremo se riuscirò a fare un altro passo in avanti, specialmente in ottica gara, per poter puntare al podio domenica. Se ce la farò, allora perché non posso ambire anche alla vittoria?».