Berlusconi l’indovino: «Vedo il Milan in Champions»
Il numero uno rossonero continua ad imperversare con le sue dichiarazioni pirotecniche sulla sua creatura: «Il Milan può andare in Champions, basta vincere da qui alla fine, quindi anche a Napoli. È difficile ma si può fare».
MILANO - È periodo di celebrazioni per Silvio Berlusconi. Ed è giusto che sia così. Il trentennale di presidenza di una squadra di calcio si vive una volta nella vita, malgrado l’ex premier si sia già premurato di dare appuntamento a tutti ai prossimi 30 anni, e quindi onore e lodi al numero uno rossonero. Ospite di trasmissioni, tg, speciali e tutto quanto fa spettacolo, anche oggi Silvio Berlusconi, nel giorni del delicatissimo posticipo serale della settima giornata di ritorno Napoli-MIlan, è tornato a parlare della sua creatura all’interno della trasmissione «Pezzi da 90», sull'emittente umbra Radio Onda Libera.
«Per lo scudetto dico Juve»
«Per il Milan stasera sarà una partita difficilissima. Ho pranzato sabato a Milanello con la squadra e l'ho trovata particolarmente motivata. Pure il Napoli ha tantissime di motivazioni, viene da due sconfitte in trasferta dove ha giocato bene e non è stato fortunato. A Torino non ha demeritato e al San Paolo avrà la spinta dei suoi tifosi straordinari. Però per quanto riguarda lo scudetto, malgrado una sfida equilibrata, io dico Juventus, forte di una grande difesa e continuità dei risultati».
«Milan in Champions»
E questo Milan invece dove potrà arrivare? Il presidente Berlusconi non ha dubbi in proposito: «Lo ribadisco, possiamo andare in Champions vincendo sempre da qui alla fine: io ci credo per l'organico che abbiamo. Abbiamo i ritorni importanti nella nostra rosa di Menez, che è stato il miglior giocatore dell'anno scorso, Balotelli (sperando che metta finalmente giudizio), e Boateng».
«Ho portato la modernità nel calcio»
Potrebbe essere un bel regalo per festeggiare il trentennale di presidenza Berlusconi: «Questi anni al Milan rappresentano una parte importante della mia vita e della mia storia. Non sempre sono riuscito a essere presente ma non dimentico quando dissi che saremmo arrivati primi in Italia, poi in Europa e nel mondo. Così è accaduto. Ho portato un po' di modernità e una rivoluzione della mentalità difensiva tipica delle squadre italiane che, soprattutto in trasferta, si affidavano solo al contropiede. Al Milan è stata data la missione di scendere in campo per essere padrone del gioco e vincere convincendo. E possiamo dire di esserci riusciti spesso e volentieri».
«La mia partita del cuore»
Ma non è finita qui, perché oltre all’obiettivo dichiarato qualche giorno fa («Abbiamo raggiungo 8 finali di Champions in questi 30 anni, dobbiamo arrivare a 10 entro 5 anni»), la speranza di Silvio Berlusconi è quella di ripetere serate speciali come quella di Barcellona, maggio 1989: «Quella contro la Steaua Bucarest - le parole del patron milanista - è senza dubbio per me la partita del cuore. La prima Coppa dei Campioni vinta sul campo dai giocatori e sugli spalti coi tifosi rossoneri che hanno riempito il Camp Nou».
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