28 agosto 2025
Aggiornato 12:00
Calcio - Serie A

Milan: povero Mihajlovic, anche Mancini lo prende in giro

Il triangolare di Bari porta in dote ai rossoneri un doppio successo, prima con i galletti, poi con l’Inter, ma a turbare la serenità dell’allenatore del Milan ci pensa l’amico Mancini con una battuta che lascia il segno: «Ormai Sinisa vince solo questi derby». Intanto a Milanello continuano le prove tecniche di 4-4-2.

MILANO - «Ormai Mihajlovic si sta abituando, riesce a vincere solo queste partite». Della serie, oltre al danno la beffa. Come se non bastasse il momento no vissuto dal tecnico serbo alla guida del Milan e tutte le polemiche piovute sul suo capo dopo la sconveniente (nei modi più che nel risultato) sconfitta contro la Juve, ecco arrivare come una stilettata infingarda le parole dell’amico Mancini al termine del triangolare barese che ha visto i rossoneri trionfare nell’ennesimo miniderby della stagione.

Oltre la vittoria niente
Diciamo subito che le tre partite di 45’ organizzate per il Trofeo San Nicola di Bari hanno offerto ben poco a livello di spunti tecnico-tattici per gli allenatori. Troppi i titolari lasciati a casa sia dal Milan che dall’Inter per poter misurare in appena un tempo di gioco i livelli di crescita (o di decrescita) di una squadra. Però qualche indicazione interessante per lo staff tecnico rossonero è indubbiamente arrivata, così come qualche nota inquietante che non può che creare ulteriore disagio in un gruppo al momento piuttosto destabilizzato.

Il re delle amichevoli
Partiamo dalle note liete, rappresentate in primis da Andrea Poli, ormai ribattezzato il re delle amichevoli. Già capocannoniere nell’intenso precampionato rossonero, l’ex centrocampista di Sampdoria e Inter ha messo a segno un’altra rete decisiva, stavolta su assist di Nocerino dopo una combinazione con De Sciglio, a confermare la sua spietatezza quando non c’è nulla in gioco. È triste doverlo ammettere, ma se il Poli pimpante, brillante ed energico visto ad esempio ieri a Bari, avesse la costanza e la capacità di ripetersi sempre anche in campionato, Mihajlovic avrebbe trovato un preziosissimo titolare. Evidentemente non è così, ed è bastato ammirare le scialbe prestazione del n. 16 milanista ogni qual volta è sceso in campo da titolare (ad esempio l’ultima partita interna del Milan contro l’Atalanta) per prenderne atto.

Occhio al talento del futuro
Bene anche Mattia De Sciglio, ormai fuori dagli undici titolari del Milan malgrado le belle prestazioni in Nazionale, e soprattutto il giovanissimo Locatelli, centrocampista playmaker classe ’98, schierato in entrambe le minipartite da vertice basso della mediana rossonera con risultati decisamente apprezzabili.
Meno bene Josè Mauri, sempre più in rampa di lancio da Milanello, e Kevin Prince Boateng, ancora decisamente imballato dalla lunghissima inattività, mentre Keisuke Honda, tra i più attesi alla vigilia, è rimasto precauzionalmente a riposo a causa di una contusione alla coscia sinistra, subita nel finale di partita contro la Juventus.

Berlusconi, silenzio sulla Juve
A fine serata il tecnico Mihajlovic ha rilasciato poche ma significative parole ai microfoni dei cronisti: «Vincere è sempre meglio che perdere, anche se in queste partite se perdi è un dramma e se vinci è normale. Abbiamo giocato bene, sciolti, con un buon fraseggio e soprattutto ho apprezzato la qualità di Locatelli. Volevo vederlo lì in mezzo tra i grandi, era la prima volta e ha mostrato qualche comprensibile timidezza, deve giocare più in verticale ma è andato bene, mi è piaciuto. Ber­lu­sco­ni? Si, l’ho sentito dopo la sconfitta con la Juve, ma non ab­bia­mo par­la­to della par­ti­ta».
Brutto segno caro Sinisa, quando il patron rossonero non parla più di calcio giocato vuol dire che non tira affatto una bella aria.