Arriva un nuovo motore in Formula 1, grazie alla Ferrari
La scuderia di Maranello blocca il tetto ai costi dei motori voluto dalla Federazione. Così si fa strada la proposta alternativa: un propulsore V6 2.2 con doppio turbo, low cost, da proporre alle squadre minori al posto degli attuali V8 ibridi
ROMA – In Formula 1 potrebbe presto cominciare una nuova era. Grazie alla Ferrari. La conferma è arrivata ieri tramite un comunicato ufficiale della Federazione internazionale dell'automobile, che ha spiegato come sia stato proprio il diritto di veto concesso alla casa di Maranello a convincere i vertici dello sport alla retromarcia sui loro programmi tecnici per il futuro. Il momento chiave è avvenuto all'ultimo meeting dello Strategy group, il gruppo di lavoro incaricato di stilare i nuovi regolamenti, in cui si riuniscono i rappresentanti della Fia, della Fom di Bernie Ecclestone e delle singole scuderie. «La Federazione ha proposto di istituire un prezzo massimo per motore e cambio a beneficio dei team clienti», si legge nella nota federale: secondo indiscrezioni circolate nel paddock, questo costo calmierato sarebbe stato di 12 milioni di dollari per i propulsori dell'anno in corso e di 8 per quelli della stagione precedente.
Stop al costo calmierato
«Queste misure sono state messe ai voti e approvate a larga maggioranza – prosegue la nota – Tuttavia, la Ferrari ha deciso di opporsi e di esercitare il suo diritto di veto che le viene storicamente riconosciuto dagli accordi che governano la F1». Una decisione senza precedenti: si tratta della prima volta, almeno nella storia recente, in cui il Cavallino rampante ha scelto di sfruttare la sua prerogativa di bloccare i cambiamenti alle regole, che le viene concessa come beneficio extra in qualità di squadra più vecchia del Mondiale. Dunque, tutto da rifare: cancellato quel tetto ai budget che soprattutto le scuderie minori, che da anni continuano a restare sempre sull'orlo del fallimento, chiedevano con forza. «Nell'interesse del campionato, la Fia ha deciso di non opporsi in tribunale al diritto di veto della Ferrari», ribadisce la Federazione.
Via libera al motore standard
Ma ciò non significa che tutto rimarrà com'è oggi. Per superare la crisi, infatti, c'è già un piano alternativo, che il patron della Formula 1 Bernie Ecclestone in persona ha rivelato nei giorni scorsi. Quello di introdurre, a fianco degli attuali V8 1.6 ibridi (dallo stesso Ecclestone definiti «la cosa peggiore che sia mai successa a questo sport») un nuovo propulsore unico, standard ed economico pensato apposta per i team più squattrinati. Si parla di un propulsore V6 2.2 con doppio turbo molto simile a quello utilizzato negli Stati Uniti dalle monoposto di IndyCar e realizzato da Cosworth e Ilmor. Un'ipotesi che alcuni grandi costruttori, Mercedes in testa, avevano immediatamente scartato, ma che ora, grazie al veto della Ferrari, torna invece in campo: «La Fia inizierà una consultazione sulla possibile introduzione di un motore clienti dal 2017 – spiega il comunicato – A seguito di questa consultazione si potrebbe volgere un bando di gara per questo motore, il cui costo sarà molto inferiore a quello degli attuali propulsori. Così Fom e Fia continueranno il proprio impegno per assicurare lo sviluppo sostenibile a lungo termine del campionato».
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