28 agosto 2025
Aggiornato 11:00
Calciomercato

Milan in ansia per Ibra. E la Francia lo attacca

Mentre la stampa francese accusa Ibra di usare il Milan per chiedere un rinnovo di contratto, l’attaccante non vede l’ora di tornare al Milan e chiudere in rossonero la carriera. Per la gioia sua e dei tanti tifosi milanisti.

MILANO - Secondo la stampa francese, questo specie di summit internazionale organizzato a Doha, tra Zlatan Ibrahimovic, accompagnato dal fedele Mino Raiola, e l’emiro Al-Khelaifi avrà solo un effetto: l’adeguamento del già generoso stipendio per il centravanti svedese che così resterà ancora un anno al Paris Saint Germain per poi concludere la sua carriera in Qatar.
Addirittura, sempre sul fronte francese, c’è chi ipotizza che il procuratore di Ibra, l'ex pizzaiolo più famoso del mondo, stia utilizzando il Milan per costringere la dirigenza parigina a concedere un prolungamento di contratto e condizioni migliori al suo assistito.

Pesanti accuse dalla stampa francese
Probabilmente si tratta solo di congetture di marca transalpina, tipiche di chi non riesce a capire come mai un fenomeno come Ibrahimovic possa desiderare di abbandonare una squadra tra le più forti d’Europa, attualmente campione di Francia e pronta a battagliare nella prossima Champions League, per tornare a giocare nel Milan, club dalle grandi tradizioni, ma reduce da due annate deprimenti concluse all’ottavo e al decimo posto e quindi senza possibilità di esibirsi sul più prestigioso palcoscenico europeo.

Ibra: «La Champions non è indispensabile»
Eppure la risposta agli scettici francesi l’ha data proprio Zlatan qualche giorno fa, a margine della sua ennesima straordinaria prestazione con la maglia della Svezia, condita da una decisiva doppietta ai danni del Montenegro: «Ho ancora un anno di contratto con il Psg, ma nel calcio le cose possono cambiare dall'oggi al domani. Per me giocare la Champions League non è fondamentale e se dovessi cambiare squadra non guarderei solo l'aspetto sportivo, ma anche quello nel quale andrebbe a vivere la mia famiglia».

Quel trasferimento al Psg mai gradito
E a questo proposito bisognerebbe ricordare ai cugini d’oltralpe che tre anni fa, Ibra non fu per nulla contento di approdare all’ombra della Tour Eiffel e che quel trasferimento nell’estate del 2012, dal Milan al Paris Saint Germain, fu per lui una punizione ancor più dura che disputare una stagione senza Europa.
A Milano, e soprattutto a Milanello, il bomber svedese si è subito sentito a casa, e così anche la sua famiglia. Per tale ragione oggi non è solo una fantasia ipotizzare questo desiderio di ritorno a casa da parte dell’uomo etichettato spregevolmente «lo zingaro», grazie alla sua attitudine a cambiare frequentemente maglia. 

Il desiderio di chiudere la carriera in rossonero
Non ce ne vogliano i colleghi francesi, ma con Zlatan Ibrahimovic sono andati decisamente fuori strada. Per lui i soldi sono importanti (come per chiunque verrebbe da aggiungere) ma stavolta non è solo una questione economica. Nasser Al-Khelaifi, boss del Paris Saint Germain, ascolterà con attenzioni le ragioni del calciatore e poi trarrà le sue conclusioni. Da quelle dipenderà il futuro dell’attaccante e di conseguenza anche quello del Milan.
Qualche anno fa, ai tempi della sua epopea in rossonero, Ibracadabra confidò alle persone che gli erano più vicine che avrebbe voluto chiudere la carriera al Milan. 

Adesso il sogno di Zlatan, e di tutti i tifosi milanisti, potrebbe finalmente diventare realtà.