1 maggio 2024
Aggiornato 23:30
Le voci dei big della Formula 1

Ferrari: «Dobbiamo migliorare». Mercedes: «Anche noi...»

Tutti insoddisfatti dopo le prove libere del Gran Premio di Spagna. La rossa di Sebastian Vettel è staccata di quattro decimi dalla vetta: troppo. Ma anche il più veloce, Lewis Hamilton, lamenta di non aver trovato l'assetto ottimale

BARCELLONA – Tutti scontenti. Al termine della prima giornata di prove libere del Gran Premio di Spagna, i big si dicono tutti convinti di poter fare meglio. Insoddisfatta la Ferrari, che pure nella seconda sessione è riuscita a inserirsi tra le due frecce d'argento con Sebastian Vettel. E insoddisfatta anche la Mercedes, che con l'impressionante 1:26.582 di Lewis Hamilton (quattro decimi più veloce del tempo di Vettel) si è riconfermata come favorita per la pole di domani, ma è ancora alla ricerca dell'assetto ottimale. Insomma, nel paddock di Barcellona si respira un'aria di insoddisfazione, di tensione. E non è un caso. La gara che inaugura la fase europea della stagione di Formula 1 rappresenta infatti una sorta di prova del nove per tutte le squadre. Qui le vetture montano tutti gli aggiornamenti tecnici sviluppati nei mesi scorsi per dare l'accelerazione decisiva alla rincorsa al titolo. E qui le stesse monoposto sono messe alla frusta da una pista, quella del Montmelo, impietosa come poche altre nello svelarne punti di forza e debolezze.

Vettel vuole migliorare
E, a proposito di condizione tecnica, il granitico passo gara messo in luce dalle Mercedes nelle simulazioni del mattino non può tranquillizzare Sebastian Vettel. Nemmeno la raffica di novità introdotte sulla SF15-T, insomma, sembrerebbe bastata a completare l'aggancio in vetta: «Penso che possiamo ancora migliorare la vettura, sì – confessa a fine giornata – Penso che il distacco fosse intorno ai quattro decimi, ma anche superiore se si guarda l'intero venerdì. Non ho guardato i long run, ma il distacco è rimasto: questa è la brutta notizia per noi». Non va dimenticato, però, che sono solo prove libere. Domani sarà un'altra storia: non solo perché si comincerà a fare sul serio, ma anche perché la pista, giro dopo giro, si gommerà, e le prestazioni miglioreranno. «A forza di girare il circuito sarà migliore – riconosce il tedesco – Inoltre domenica dovrebbe fare più fresco e questo potrebbe aiutarci. Oggi, con le gomme morbide, tutti scivolavano molto, perché c'era poca aderenza. E infatti non sono riuscito a fare il giro perfetto: spero di tenerlo in serbo per domani».

Hamilton cerca l'equilibrio
Lewis Hamilton, dal canto suo, di giri perfetti se ne intende: in questa stagione ha fatto scorpacciata di pole position, quattro in altrettanti Gran Premi. Eppure anche lui, nonostante il suo primo posto nella seconda sessione di prove libere, sente che la sua vettura può tirare fuori molto di più. «Al momento non sono contento del bilanciamento – afferma – Non so perché. Le mie sensazioni sono incostanti nel corso del giro, anche perché il vento sale e scende. A volte ho sottosterzo, a volte sovrasterzo, a volte è tutto perfetto, ma poi il giro successivo cambia di nuovo. Questo rende molto difficile trovare l'assetto. Guidare così è durissimo». Ancor più nero il volto del suo compagno di squadra Nico Rosberg, più veloce di tutti al mattino ma poi staccato di ben sette decimi al pomeriggio: «Devo lavorare sul giro secco in vista di domani – fa mea culpa – Forse nell'uscita dai box rovino troppo le gomme, così le ritrovo surriscaldate nella tornata lanciata».

Red Bull infuriata con il motore
Oltre che per i big, il venerdì del Gran Premio di Spagna si è rivelato impegnativo anche per molti degli inseguitori. In testa la Red Bull, oggi molto attesa per il debutto del suo nuovo muso corto, che però si è dovuta accontentare di compiere solo 13 giri con il suo pilota di punta Daniel Ricciardo: colpa dell'ennesimo guasto al motore Renault. «Inaccettabile – tuona – Un problema fuori dal mio controllo, devo fare il meglio che posso con il materiale a disposizione. Spero che almeno il nuovo motore duri per due weekend, altrimenti a Monaco sarò penalizzato in griglia di partenza: proprio nella pista peggiore...».