3 maggio 2024
Aggiornato 08:00
Invasione di campo

Milan, il mercato entra nel vivo. Fatta per Essien, arrivano anche Paletta e Menez?

Dopo l’ennesima disfatta Galliani è al lavoro per mettere a disposizione di Seedorf una rosa adeguata alle ambizioni della società. Naturalmente con budget 0

Ma non ci si poteva pensare prima?

La domanda rimbalza come una pallina impazzita tra i milioni di tifosi rossoneri, ancora una volta sconcertati di fronte alla strategia societaria, messa in atto in maniera sconclusionata da qualche anno a questa parte: un mercato estivo fallimentare, con conseguente inizio di stagione devastante per i poveri cuori rossoneri, ed un misero tentativo di recupero nella sessione invernale, a volte andato a buon fine, molto spesso no.

Sono ancora vive le pene patite in estate del popolo rossonero nell’assistere a trattative, portate avanti con pervicacia lodevole dall’Amministratore Delegato Galliani, poi saltate miseramente per il mancato ok della presidenza. Stiamo parlando di Tevez, Strootman, Benatia, Ljajic etc. etc.

Alla fine di agosto, il mercato del Milan si è concluso con un cavallo di ritorno (prestigioso, per carità) come Kakà e un attaccante centrale come Alessandro Matri. Malgrado le pressanti richieste dei tifosi, le decise prese di posizioni di giornalisti e addetti ai lavori, nessun intervento né in difesa, né a centrocampo (se si esclude l’arrivo di Poli, ottimo rincalzo ma nulla più), ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Una squadra scombinata, costruita senza capo né coda, distante 30 punti dalla Juve capolista e 18 dal terzo posto, già eliminata dalla Coppa Italia ed in attesa di un ottavo in Champions League da «mission impossible» contro lo strepitoso Atletico Madrid di Diego Pablo Simeone.

Nemmeno il cambio di allenatore, inevitabile come una sentenza annunciata, ha risollevato affatto l’ambiente, come invece sperava la famiglia Berlusconi, e così è stato dato mandato a Galliani di provare a risistemare le cose. Naturalmente senza budget.

Sono già arrivati Honda e Rami (da un punto di vista qualitativo, ancora di difficile collocazione entrambi), sta arrivando il ghanese Essien dal Chelsea e si lavora per un altro paio di tasselli, funzionali a completare la rosa.

Prima però, come recita il dogma milanista da qualche anno a questa parte, «si deve cedere». Con le solite difficoltà del caso, perché chi arriva al Milan (lautamente stipendiato) poi non vuole più andare via. E’ il caso di Muntari, che ha rifiutato l’Hull City, e di Constant, che ha declinato l’offerta del Napoli. Ancora in bilico la situazione di Mexes, la cui cessione garantirebbe un risparmio notevole alle disastrate finanze rossonere (il francese è gratificato da uno stipendio di 4 milioni di euro netti all’anno, circa 8 lordi). Malgrado le parole diffuse ieri dal canale tematico rossonero («nessuna possibilità che Mexes lasci il Milan a gennaio») la dirigenza rossonera è ancora al lavoro per cercare di piazzare il biondo difensore in Turchia oppure in Francia. In rampa di lancio anche Zaccardo, destinazione Besiktas.

Se Mexes lasciasse il Milan, Galliani ha già individuato in Paletta l’uomo giusto per sostituirlo, ma la trattativa con il Parma si annuncia tutt’altro che semplice. L’offerta rossonera potrebbe coinvolgere la metà di Saponara, da scambiare con la metà del centrale argentino, ma è un’ipotesi su cui si sarà ancora tanto da lavorare.

Intanto finalmente Nocerino ha accettato di lasciare il suo armadietto di Milanello per accettare la corte del West Ham, e questo conferma come la trattativa con Essien sia arrivata praticamente alla parola fine.

Ma un nome nuovo ha ricominciato a circolare in casa Milan, si tratta del francese Jeremy Menez, attaccante esterno del PSG, schiacciato da una concorrenza pesantissima nel suo club, poco utilizzato da mister Blanc e tentato da un ritorno in Italia. Sull’ex romanista ci sono anche Juventus, Inter e la lanciatissima Fiorentina, ma chissà che sul filo di lana non riesca a spuntarla proprio Galliani, maestro degli affari a costo 0, in prestito con diritto di riscatto.