29 marzo 2024
Aggiornato 08:00
Calcio | Serie A

Reja: Derby? Spero vada come all'andata

Il tecncio della Lazio: Partita importante, anche per l'ambiente. Un risultato positivo aumenterebbe la percentuale per raggiungere l'obiettivo terzo posto. Luis Enrique: Tanta testa e niente paura

ROMA - «È una partita di un'importanza fondamentale per i tre punti, ma anche per l'ambiente. Spero che la Lazio regali altre gioie come quelle dell'andata». Così il tecnico biancoceleste, Edy Reja, inquadra l'attesissimo derby contro la Roma in programma domani pomeriggio all'Olimpico e rievoca il match di un girone fa, quando Klose firmò la rete del successo nei minuti di recupero. La posta in palio, al di là della supremazia cittadina, è molto più alta: «A noi interessano i punti per allontanare un avversario che può essere molto pericoloso - prosegue Reja -. Un risultato positivo aumenterebbe la percentuale per raggiungere l'obiettivo terzo posto, che vogliamo a tutti i costi centrare».
L'avventura del tecnico goriziano sulla panchina laziale sembra destinata a finire a giugno, quando scadrà il contratto che lo lega al club di Lotito: «Questo non si può mai dire, nel calcio possono cambiare tante cose - glissa Reja - e mi auguro che non sia il mio ultimo derby, per quello che stiamo facendo e per la crescita di questa squadra. Poi mancano tre mesi alla fine del campionato e si vedrà. Quando sarà il momento ci incontreremo e vedremo se le strade si separeranno o se si potrà fare un discorso di continuità, ma ora pensiamo al derby che è molto sentito».

Luis Enrique: Tanta testa e niente paura - «Dal primo giorno in cui sono arrivato so che il derby è una partita molto speciale, in cui non si giocano solo 3 punti. Tutto il tifo aspetta questa partita e ha dato il rinforzo sia a me che alla squadra per arrivare nelle migliori condizioni». Esordisce così Luis Enrique nella conferenza stampa della vigilia di Roma-Lazio.
La consapevolezza che per molti quella contro la Lazio potrebbe essere la partita della svolta c'è, ma lo spagnolo non ne è del tutto convinto: «Non lo so, sono preoccupato di tutto quello che posso controllare: ho detto che è una partita speciale e importante per noi, la stiamo preparando al 100 per cento pensando a come essere superiori ad un avversario che è forte, che è in classifica davanti a noi e sta facendo un ottimo campionato. Conosciamo le difficoltà, ma sono ottimista. Il derby può essere una svolta ma non è la partita più importante della mia carriera».
La Roma punta all'Europa dei grandi, ma il terzo posto ora è distante sette lunghezze: «Se perdiamo, scivoliamo a 10 punti dalla Lazio. Se vinciamo, andiamo a -4. Io penso ai 3 punti, sono il mio obiettivo. Mancano ancora 13 partite alla fine del campionato: possiamo arrivare terzi, ma possiamo arrivare anche sesti o settimi. Vedremo: alla fine, contano i risultati».
«Ho grande fiducia, non deve esistere la paura. Mi aspetto che la Roma sia superiore a livello di gioco di squadra e spero che anche le nostre individualità siano superiori a quelle della Lazio. Quando sono in strada, sento quasi tutte cose positive. La Roma è prontissima per il derby, sono pronti anche gli infortunati perché questa partita si gioca con il cuore e con la passione. Sarà importante controllare la testa».