5 ottobre 2024
Aggiornato 10:30
L'intervista

Antonio Capuano: «Ecco il piano di Matteo Salvini per la pace in Ucraina, Putin ci aspetta»

Il consulente diplomatico del leader della Lega: «Nessuna iniziativa autonoma. Sarebbe stato Chigi a decidere». Casini: «Credo a buone intenzioni di Salvini, ma può indebolirci»

Il leader della Lega, Matteo Salvini
Il leader della Lega, Matteo Salvini Foto: Giuseppe Lami ANSA

«Se Putin era informato della trattativa? Sta scherzando? Mi sembra chiaro. E alcuni segnali da Mosca sono pure arrivati»: in Russia «avremmo dovuto presentare un piano di pace in quattro punti. Primo punto: individuare una sede neutrale in cui aprire i negoziati. Secondo: la nomina di tre garanti, i vertici istituzionali di Italia, Francia e Germania, più un garante morale. Terzo punto: le parti devono sedersi al tavolo solo dopo il cessate il fuoco. E in cima dell'ordine del giorno del negoziato prevediamo lo sblocco delle navi che portano il grano e gli aiuti umanitari. Quarto punto: la visita di una grande personalità internazionale a Mosca e Kiev». Così in una intervista a La Repubblica Antonio Capuano, avvocato, ex deputato di FI, ora consulente diplomatico del leader della Lega Matteo Salvini.

A Mosca Salvini avrebbe incontrato «certo non le quarte linee. Avete scritto Lavrov ma non avremmo dovuto fermarci lì. E poi era prevista una tappa ad Ankara. In ogni caso, con il parere positivo di Mosca sul piano, Salvini sarebbe tornato dai vertici istituzionali del Paese per riferire. Nessuna iniziativa autonoma. Sarebbe stato Palazzo Chigi a decidere se e come parlarne ad altri leader europei. Il senatore Salvini avverte la responsabilità di non esporre il governo e il suo partito a divisioni e polemiche. Salvini ha deciso di restare in silenzio ma è giusto che si sappia per quale obiettivo alto ha lavorato. È stato massacrato ingiustamente perché l'opinione pubblica non era a conoscenza di questo piano», conclude Capuano.

Casini: «Credo a buone intenzioni di Salvini, ma può indebolirci»

«Io voglio credere assolutamente alla genuinità e alla bontà dei propositi di Matteo Salvini, ma deve stare molto attento a evitare che perseguendo un obiettivo così nobile finisca per indebolire il ruolo dell'Italia diventando un burattino nelle mani di Putin. Come dice il proverbio: delle buone intenzioni sono lastricate le vie dell'inferno». Lo ha detto il senatore Pierferdinando Casini al Corriere della Sera a proposito delle mosse del leader della Lega che si era detto pronto ad andare a Mosca per parlare con Putin.

«Io credo molto nell'importanza della diplomazia parlamentare - ha aggiunto Casini - e non penso che la sua iniziativa estemporanea recherà danno alla maggioranza. Però in certe circostanze è bene lasciare l'azione al governo, l'attore oggi è Draghi. Ricordo a Salvini una frase dell'ex primo ministro inglese Harold Wilson: se vuoi dare un consiglio utile a una persona e vuoi farti ascoltare da essa, sussurraglielo all'orecchio. Se invece ne parli con tutti, allora è segno che si vuol fare solo propaganda».