19 marzo 2024
Aggiornato 08:30
MoVimento 5 Stelle

Luigi Di Maio: «Non si può votare a marzo, dobbiamo fare la terza dose»

Il Ministro degli Esteri: «Non possiamo stare cinque mesi senza Governo. Abbiamo scritto le regole sulla pandemia per tutto l'Occidente perché siamo stati i primi a entrare nella pandemia dopo Wuhan»

Luigi Di Maio, Ministro degli Esteri
Luigi Di Maio, Ministro degli Esteri Foto: Angelo Carconi ANSA

«Non si può votare a marzo, perché vorrebbe dire avere un Governo non prima di luglio. E non possiamo stare cinque mesi senza Governo, dobbiamo fare la terza dose e contrastare l'aumento dei contagi». Lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, nel corso della presentazione del suo libro 'Un amore chiamato politica' a Sesto fiorentino (Firenze).

«Abbiamo scritto regole pandemia per putto l'Occidente»

«Abbiamo scritto le regole sulla pandemia per tutto l'Occidente perché siamo stati i primi a entrare nella pandemia dopo Wuhan. Siamo stati il primo Paese dell'Occidente a gestire l'emergenza sanitaria, avevamo un foglio bianco sul tavolo», ha aggiunto Di Maio. «È stato molto complicato ma ha cementato un rapporto che continua ad andare avanti. Non tutti i mali vengono per nuocere, e la fine del Conte 1 ha consentito la costituzione del nuovo governo che ci permette di lavorare con partner leali», ha concluso il ministro.

«Puniti i partiti che hanno strizzato l'occhio ai no vax»

«In tutta Europa il sovranismo ha perso la battaglia contro i vaccini, le opinioni pubbliche di tutta Europa stanno punendo i partiti - come in Italia Lega e Fratelli d'Italia - che hanno strizzato l'occhio ai No Vax e ai No Green pass. Questo è il momento della responsabilità nazionale».

«L'86% della popolazione italiana - ha osservato - si è vaccinata e questo numero sta continuando a crescere; se pensiamo di sfruttare i vaccini per fare voti credo che veramente il popolo ci punirà perché i vaccini in questo momento sono la nostra libertà, non abbiamo altra scelta. A me piacerebbe trovare un'altra soluzione, ma non esiste. Il bello del nostro paese è che i giovani si sono vaccinati più dei meno giovani. Questo è bellissimo».

«In Europa l'Italia gode di una buonissima reputazione, ne ha sempre goduto grazie alle imprese, grazie al corpo diplomatico italiano, grazie alla bellezza e alla cultura che rappresenta il nostro paese, però in questo momento storico con i dati sulle vaccinazioni, i dati sulla crescita economica, il boom dell'export e questo governo con il presidente Draghi rappresentano una importante reputazione per l'Italia», ha concluso Di Maio.

«RAI? Ora facciamo nuova legge»

«In questi tre giorni non ero neanche in Italia, ho letto di tutto stamattina sui giornali, sono veline interni che danneggiano il Movimento, e io smentisco categoricamente quelle cose, attribuiscono a me un potere che non ho, Sono d'accordissimo con Conte su una legge che toglie partiti dalla Rai, faccio i migliori auguri ai direttori nominati, e dico muoviamoci ad approvare quella legge».

Quando gli viene chiesto se parteciperà ai programma Rai anche se Conte ha detto che il M5s la diserterà il ministro risponde: «Sono già stato in tutte le trasmissioni Rai ora tocca a Mediaset e LA7».