8 ottobre 2024
Aggiornato 01:00
Centrosinistra

Matteo Renzi: «Governo Conte caduto non per complotto ma per politica»

Il leader di Italia Viva: «Draghi meglio di lui, Italia oggi più credibile. Soldi per mie conferenze non fanno nessun giro strano». Nobili: «Rai ha pagato società esterna per servizio su Renzi?»

Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi
Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi Foto: ANSA

«Messaggio agli inconsolabili: il Governo Conte non è caduto per intrighi, complotti o incontri segreti (all'autogrill). Semplicemente Draghi è meglio di Conte e l'Italia oggi è più credibile. Tutto qui, si chiama politica». Lo scrive il leader di Italia Viva Matteo Renzi su Facebook che ha poi continuato «più mi attaccano con fake news e follie, più mi viene voglia di continuare a lottare. Oggi arrivano le #ENews e nelle prossime settimane il libro #ControCorrente che da stasera ha un capitolo in più sui servizi segreti. Un sorriso e buona notte amici».

«Soldi per mie conferenze non fanno nessun giro strano»

I pagamenti per le conferenze in Arabia Saudita non fanno «giri strani», quei soldi sono «tracciati e denunciati alle autorità competenti». Lo ha detto il leader di Iv Matteo Renzi in una intervista a «Report». Rispondendo al giornalista che lo intervista, Renzi ha spiegato: «Perché dice che i soldi fanno giro strano? I soldi non fanno un giro strano, quando si fanno delle conferenze ci sono in alcuni casi soggetti che le organizzano. E' molto simpatico immaginare sempre qualcosa di strano sotto... Quando si fanno le conferenze tutto è trasparente».

Quando l'intervistatore insiste a chiedere spiegazioni sul pagamento avvenuto attraverso intermediari, Renzi replica: «Quesi soldi sono tracciati? Sì! Sono trasparenti? Sì? Tutti i miei denari in entrata vengono formalmente denunciati alle autorità competenti». Ha aggiunto Renzi: «Peraltro il reddito dei politici è pubblico e io penso sia molto giusto che sia così».

Nobili: «Rai ha pagato società esterna per servizio su Renzi?»

La Rai deve se si è avvalsa della collaborazione di una società lussemburghese per realizzare il servizio su Matteo Renzi. Lo dice il deputato di Iv Luciano Nobili in un video su Facebook. «Ho fatto delle domande con una interrogazione parlamentari. Come report ha fatto delle domande a Renzi, io faccio delle domande alla Rai: voglio sapere se la Rai abbia o meno pagato una fattura alla società lussemburghese 'Tarantula', e se sì, in virtù di quale servizio? La società 'Tarantula' ha collaborato alla realizzazione del servizio su Renzi, su Alitalia, su Piaggio aerospace? Esiste un rapporto tra la società 'Tarantula' e il dottor Tuccillo?».

Aggiunge Nobili: «Come Renzi ha risposto per oltre un'ora alle domande di Report, allo stesso modo ci domandiamo perché la Rai e Report non possono rispondere alle legittime domande di un parlamentare?».

Anzaldi: «Buco da 120-150 milioni? Draghi acceleri nuovo Cda»

«La rivelazione della 'Stampa' secondo cui a fronte di un pareggio di facciata i conti Rai farebbero registrare in realtà un buco sostanziale da 120-150 milioni di euro, che emergerà con il prossimo bilancio, è gravissima: ora il Governo Draghi e in particolare il ministro Franco hanno la responsabilità di accelerare per l'insediamento del nuovo Cda, che deve entrare in carica prima possibile per rimettere in ordine i conti, a partire dalle decisioni sui prossimi palinsesti che non possono in alcun modo restare in mano a questi vertici ormai scaduti». Lo scrive su Facebook il deputato di Italia Viva e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi.

«La 'Stampa' scrive che i conti 2020 - prosegue Anzaldi - si sono salvati solo grazie alle società controllate, al rinvio di Europee e Olimpiadi, ai risparmi grazie alle repliche mandate in onda a tutta forza durante il lockdown. I conti 2021, quindi, sono a forte rischio buco, anche per il crollo degli ascolti, in particolare su Rai1 e Rai2. Si parla già di un conto economico con un passivo di 60 milioni, mentre la Newsroom unica, approvata all'unanimità nella scorsa legislatura e che farebbe risparmiare 80 milioni all'anno a regime rimane ancora colpevolmente lettera morta. L'autocritica postuma del presidente della Camera Fico è davvero tardiva: dopo 3 anni di gestione M5s, in maggioranza nel Cda con Lega e Fdi, la Rai ha toccato il fondo. Fico, pur sollecitato da un esposto dei capigruppo Pd Delrio e Marcucci, non ha fatto nulla per concedere l'accesso agli atti su Foa, primo vulnus della Rai gialloverde che ha fatto a pezzi pluralismo, deontologia giornalistica, conti aziendali, qualità dei palinsesti».