28 aprile 2024
Aggiornato 07:30
Emergenza coronavirus

Il Pd vuole la Covid-Tax. Contrari Centrodestra, Cinque Stelle e Italia Viva

La proposta del gruppo dem alla Camera: «Dovrà versarlo chi guadagna più di 80mila euro all'anno e andrà alle fasce più povere». Le opposizioni: «È una Corona-tax»

Il capogruppo del PD alla Camera, Graziano Delrio
Il capogruppo del PD alla Camera, Graziano Delrio Foto: ANSA

ROMA - Tra le misure di sostegno alle famiglie il Pd propone un contributo di solidarietà a carico dei redditi alti, sopra gli 80.000 euro, per parte eccedente tale cifra. Una misura, spiegano il capogruppo democratico alla Camera, Graziano Delrio e il capogruppo in Commissione Bilancio, Fabio Melilli, che potrebbe portare un gettito di 1,3 miliardi. «La crisi economica, determinata dalla pandemia, ha fatto emergere e accentuato situazioni di povertà. Ci sono famiglie che in questi giorni non hanno risorse sufficienti per provvedere all'acquisto nemmeno dei beni di prima necessità: c'è un rischio povertà per un ulteriore milione di bambini. Un primo intervento - spiegano - è stato messo in campo dal Governo che ha stanziato 400 milioni di euro perché i Comuni possano cominciare a dare risposte. Tutti i Sindaci, di ogni appartenenza politica, segnalano la grande quantità di richieste che vengono presentate da famiglie in difficoltà».

«Il Gruppo del Pd della Camera - sottolineano Delrio e Melilli in una nota - ritiene opportuno che venga introdotto nel provvedimento che arriva ora alla Camera un contributo di solidarietà a carico dei redditi più elevati, da destinare a tutti coloro che versano in situazioni di povertà a causa della crisi o in situazioni di grave difficoltà per la perdita completa del reddito come i giovani lavoratori autonomi. La proposta prevede l'istituzione di un contributo di solidarietà per gli anni 2020 e 2021, che dovranno versare i cittadini con redditi superiori ad 80.000 euro e che inciderà sulla parte eccedente tale soglia. La somma versata, rispettando i criteri di progressività sanciti dalla nostra Costituzione, sarà deducibile e partirà da alcune centinaia di euro per le soglie più basse fino ad arrivare ad alcune decine di migliaia di euro per i redditi superiori al milione. Il gettito atteso - concludono - è pari ad un miliardo e trecento milioni annui. Ad uno strumento del genere, oggi sicuramente necessario, si è già fatto ricorso in passato da governi di diverso colore».

Contrari Cinque Stelle e Italia Viva

L'idea di un contributo di solidarietà non piace però agli altri partiti di maggiorana. «Non esiste», la bocciatura lapidaria dei Cinque Stelle. «Questo è il momento di dare, non di mettere le mani nelle tasche», dicono. E il presidente di Italia Viva, Ettore Rosato, si sfoga su Twitter: «Ai nostri partner di governo in 24 ore ho sentito no alla riapertura graduale delle imprese, no all'attivazione del sostegno europeo tramite il Mes e si alla patrimoniale. Auguri Italia!», le parole di Rosato.

Carfagna: «Zingaretti d'accordo su proposta Delrio?»

«Se la maggioranza pensa di introdurre una patrimoniale lo dica subito, e chiaramente. Altrettanto chiaramente, da sempre, noi diciamo di no a qualsiasi nuova tassa, a maggior ragione in una fase in cui tutti stanno già pagando i costi dell'emergenza». Lo afferma in una nota Mara Carfagna, vicepresidente della Camera e deputata di Forza Italia.

«I deputati dem oggi propongono un surrettizio 'contributo di solidarietà» dicendo di muoversi 'in piena sintonia con il partito'. Quindi anche Zingaretti è d'accordo? - chiede Carfagna - E anche il ministro Gualtieri, che da qualche settimana è iscritto a quello stesso gruppo parlamentare? Il virus delle tasse si sta propagando all'interno della maggioranza e nessuno dei partiti che ne fanno parte può ritenersi immune. È il caso che il governo fermi sul nascere questa discussione. L'effetto di queste dichiarazioni ondivaghe - conclude la deputata Fi - è devastante per l'economia italiana, crea incertezza tra i cittadini già preoccupati per l'emergenza sanitaria e per la crisi economica».

Ronzulli: «Governo deve dare soldi, non prenderli»

«Il Pd deve aver capito male il grido di allarme degli italiani: serve dare soldi a famiglie, lavoratori e imprese, non prenderli mettendogli le mani in tasca come da tradizione di certa sinistra. Con l'Italia piegata in due, senza che si intraveda una luce in fondo al tunnel, anche per l'incapacità di questo governo di agire bene e in fretta, non è ipotizzabile introdurre anche una simil patrimoniale che darebbe il colpo di grazia all'economia. Serve liquidità immediata da fornire subito e senza i consueti balzelli burocratici, non certo una nuova tassa dal sapore tutto statalista». Così, in una nota, la vicepresidente del gruppo Forza Italia al Senato, Licia Ronzulli.