29 marzo 2024
Aggiornato 09:00
#StopMES!

Giorgia Meloni avverte Conte: «Su Mes pronti a scatenare l'inferno»

Il Presidente di Fratelli d'Italia: «Soltanto esprimere pubblicamente la volontà di essere commissariati dalla Troika accendendo al Mes espone l'Italia alla speculazione finanziaria»

Giorgia Meloni, Presidente di Fratelli d'Italia
Giorgia Meloni, Presidente di Fratelli d'Italia Foto: Angelo Carconi ANSA

ROMA - «Conte continua a dire che l'Italia deve accedere al Mes, al fondo 'salva' Stati che impone misure di lacrime e sangue, svendita di asset strategici e commissariamento in cambio di denari che noi stessi abbiamo versato. Soltanto esprimere pubblicamente la volontà di essere commissariati dalla Troika accendendo al Mes espone l'Italia alla speculazione finanziaria». Lo scrive su Facebook il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni.

«Non possiamo permetterci - aggiunge - di continuare a fare questi errori e su questo siamo pronti a scatenare l'inferno. Il coronavirus è un flagello che colpisce indistintamente tutta la Ue e servono misure speciali in deroga ad ogni regola o trattato: invece di chiedere un prestito al fondo 'ammazza' Stati il Governo deve battere i pugni in sede europea e pretendere iniezioni di liquidità che mettano direttamente soldi in tasca a famiglie e imprese o in alternativa pretendere che i soldi versati al Mes vengano restituiti agli Stati che li hanno versati», conclude.

«Golden power a settori strategici»

«Lo scorso 5 marzo abbiamo depositato in Senato un disegno di legge per mettere al riparo dalla speculazione e dalle scalate in Borsa i settori vitali dello Stato, chiedendo esplicitamente l'estensione della golden power a banche e assicurazioni. Siamo felici che il Governo stia prendendo in considerazione proprio l'ipotesi di esercitare questo potere speciale su questi e altri settori strategici. Fratelli d'Italia ha pronto un pacchetto di emendamenti al decreto legge 'Cura Italia' per mettere in campo sin da subito le opportune difese all'intero sistema produttivo e industriale: in questa fase di estrema difficoltà i pescecani della finanza sono attratti dall'odore del sangue. Abbiamo il dovere di intervenire tutti insieme per tenerli alla larga dall'Italia. Noi ci siamo».

Salvini: «No a intervento Mes, riaprano Camera e Senato»

«Leggo in queste ore che il presidente Conte chiede l'intervento del Mes. Assolutamente no, infilerebbe l'Italia in un tunnel di 'lacrime e sangue'. Anche per questo chiediamo la riapertura di Camera e Senato: come parlamentari vogliamo e dobbiamo dare il nostro contributo». E' quanto scrive in un tweet il leader della Lega Matteo Salvini.

Fidanza-Fitto: «Intervento BCE unica via»

«L'intervento straordinario da 750 miliardi annunciato ieri sera dalla Bce è l'unica via da seguire per garantire agibilità al sistema produttivo e ai suoi meccanismi di finanziamento. Si vada avanti su questa strada archiviando definitivamente la linea tedesca sposata dalla Lagarde con le sue improvvide dichiarazioni di giovedì scorso». Così in una nota il capodelegazione di Fratelli d'Italia al Parlamento europeo, Carlo Fidanza, e il co-presidente del gruppo Ecr, Raffaele Fitto.

«A questo si devono affiancare misure nazionali incisive, più incisive di quelle previste dal decreto 'cura Italia' per garantire liquidità straordinaria alle imprese ed evitarne la chiusura. Altre ipotesi come l'utilizzo dell'attuale Mes o il lancio di 'coronabond' - sostengono Fidanza e Fitto - rischiano di avere un effetto limitato e di porre agli Stati più indebitati come l'Italia delle condizioni capestro assolutamente inaccettabili».