19 marzo 2024
Aggiornato 12:30
Politiche europee

Roberto Gualtieri: «Salvini batteva i pugni su Facebook e non andava alle riunioni a Bruxelles»

Il Ministro dell'Economia: «Il leader della Lega alimenta la sfiducia, buttati miliardi per aumento dello spread. Coronavirus? Da Nomura scenario estremo. Reddito cittadinanza ha aiutato consumi»

Il Ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri
Il Ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri Foto: ANSA

ROMA - Nei rapporti con l'Unione Europea l'ex-ministro dell'Interno, Matteo Salvini, «batteva i pugni su Facebook e non andava alle riunioni» a Bruxelles. Lo ha detto il ministro dell'economia Roberto Gualtieri dopo le parole del leader della Lega che ha ribadito l'intenzione di cambiare le regole europee. «Salvini - secondo Gualtieri - conferma la sua linea negativa anche per gli interessi nazionali e alimenta la sfiducia: abbiamo buttato miliardi per l'aumento dello spread. Noi non strilliamo, dialoghiamo nelle riunioni europee e non diciamo cose strampalate come Borghi con i minibot».

«Nel 2019 - ha aggiunto il ministro ai microfoni di Zapping su Radio1 - l'Italia si è fermata: abbiamo preso un paese fermo con lo spread altissimo. Siamo ripartiti da un paese fermo e questo ci rafforza nel dare sostegno alle misure per la crescita. Adesso c'è da lavorare pancia a terra per far crescere il Pil e l'occupazione».

Lavoriamo sull'Irpef, non aumenteremo l'Iva

Per la riforma del sistema fiscale «stiamo lavorando sull'Irpef e non intendiamo aumentare l'Iva. Ci siamo esercitati in un esercizio molto complesso - ha sottolineato Gualtieri - esiste la possibilità di razionalizzare il nostro sistema Iva. Su alcune aliquote minori dell'Iva sarebbe utile intervenire per una razionalizzazione, e in alcuni casi lo abbiamo già fatto (la Tampon tax), ma per le grandi voci non intendiamo intervenire».

Coronavirus? Da Nomura scenario estremo

È uno «scenario estremo» l'ipotesi di una recessione per l'Italia nel 2020 a causa del coronavirus, indicata da Nomura in uno studio sugli effetti del Covid-19 per l'economia mondiale. «Nessuno dei grandi previsori - ha sottolineato Gualtieri - indica l'Italia in recessione». Nelle ultime stime il 2020 «si apriva con delle previsioni al rialzo. Sei nei prossimi mesi ci sarà un impatto negativo» del virus si faranno le valutazioni opportune.

Il governo sta esaminando le ricadute negative dell'emergenza coronavirus sui vari settori dell'economia e ipotizza eventuali misure di sostegno a «singoli ambiti». Sulle conseguenze economiche nella Penisola è «ancora prematuro» per fare stime, ha affermato il ministro dell'economia, Roberto Gualtieri, giungendo all'Eurogruppo: «attendiamo di monitorare gli sviluppi dell'economia cinese, stiamo lavorando su questo. Naturalmente la priorità per l'Italia è quella di difendere la salute dei cittadini e le nostre azioni sono ispirate alla prudenza. Al tempo stesso - ha aggiunto Gulatieri - stiamo monitorando gli effetti economici sui vari settori, per individuare eventualmente misure specifiche di sostegno a singoli ambiti».

Reddito cittadinanza perfettibile ma ha aiutato consumi

Il reddito di cittadinanza è «perfettibile», specialmente nella parte riguardo alle politiche attive di avvio al lavoro, ma anche la Commissione europea riconosce che ha avuto un effetto positivo nel sostegno ai consumi e il governo non intende eliminarlo. «La Commissione ha rivisto di 0,1 punti le stime sull'Italia come su numerosi altri Paesi, prendendo atto dei dati dell'ultimo trimestre 2019 che hanno un effetto di trascinamento. Peraltro sulle previsioni c'è anche scritto che uno dei fattori che hanno sostenuto la crescita e i consumi è esattamente il reddito di cittadinanza. Lo dico non perché consideri questa misura perfetta, è anzi perfettibile dal punto di vista della componente delle politiche attive di sostegno al lavoro».

«Ma è un dato», ha proseguito Gualtieri, che anche l'Ue ne riconosce l'effetto positivo sui consumi. «E quindi come ho detto noi non elimineremo questa misura». Più in generale «io penso che le misure che il governo ha introdotto nella legge di Stabilità sono misure a sostegno della crescita - ha concluso il ministro - e lavoriamo alla loro attuazione con ancora maggiore determinazione, in particolare al rilancio degli investimenti pubblici e privati».

Governo stabile, italiani vogliono fatti e non litigi

Il governo Conte «è stabile e andrà avanti fino alla fine della legislatura. Rimbocchiamoci le maniche - ha sottolineato il ministro - lavoriamo per far ripartire il paese. Anche perchè gli italiani vogliono questo: molti fatti e pochi litigi».