2 maggio 2024
Aggiornato 01:30
Regionali, la sfida

Giuseppe Conte: «Salvini è il grande sconfitto di queste elezioni regionali»

Il Premier: «Lui ha inteso competizione come referendum pro o contro il Governo, mentre si è confermata parabola calante della Lega. Indegno citofonare additando privati cittadini»

Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte commenta il voto delle regionali
Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte commenta il voto delle regionali Foto: ANSA

ROMA - Matteo Salvini è «il grande sconfitto» delle elezioni regionali. Lo ha detto Giuseppe Conte parlando davanti a palazzo Chigi. «C'è stato chi ha inteso fare, impropriamente a mio parere, di queste elezioni regionali un referendum contro o pro il governo nazionale, mi riferisco a Salvini, che devo quindi ritenere come il grande sconfitto di questa competizione. I cittadini l'hanno intesa come un referendum contro di lui, quindi ne esce sconfitto», ha aggiunto.

«Avevo intravisto già qualche mese orsono una parabola calante della Lega e mi sembra confermata: non è il primo partito né in Emilia-Romagna né in Calabria. Io - ha aggiunto - non ho cambiato idea: avevo detto che erano appuntamenti elettorali regionali, anche se per carità possiamo anche dare, ed è legittimo farlo, dei significati politici».

Spero si rafforzi campo progressista

«E' improprio attribuire un significato politico a livello nazionale a degli appuntamenti regionali. C'è una prospettiva di più ampio respiro: dobbiamo lavorare per contrastare queste destre e mi auguro si possa rafforzare un ampio fronte, chiamatelo come volete, progressista, riformista, alternativo alle destre dove possono trovare posto tutte le forze che però vogliono condurre una politica alternativa alle destre. Io sono un costruttore per definizione e mi auguro che questo progetto possa definirsi sempre più andando avanti nel tempo anche in virtù di un maggior affiatamento tra le forze di governo», ha aggiunto.

«Ho già iniziato a lavorare nelle vacanze di Natale al rilancio dell'azione di governo. Non vedo l'ora nei prossimi giorni di confrontarmi con le forze politiche per rilanciare, individuare le priorità, definire un chiaro cronoprogramma e per definire in dettaglio l'agenda del 2023».

Basta smarcamenti e bandierine, ora buone pratiche

«Non dobbiamo più indulgere in smarcamenti, in rivendicazione di spazi politici, non possiamo più permetterci di piantare bandierine. La gente ci chiede buone pratiche di governo. E noi, tutte le forze politiche - ha aggiunto - saranno giudicate, a fine 2023, perchè ci auguriamo di completare la legislatura, per quello che hanno fatto, non per quello che hanno promesso e non hanno mantenuto».

«Domani il ministro Bonafede illustrerà le linee programmatiche per la giustizia. Per quanto riguarda la riforma del processo penale stiamo lavorando tutti intensamente per trovare una soluzione non tanto di mediazione politica, perchè i cittadini non ci chiedono questo, una via di mezzo, che potrebbe essere anche una cosa sconcia dal punto di vista dell'efficacia, ci chiedono un servizio efficiente. Nell'ambito di questo - ha aggiunto - ci sarà anche la norma dedicata alla prescrizione. State tranquilli che troveremo l'accordo».

Indegno citofonare additando privati cittadini

Durante la campagna elettorale per le elezioni regionali «si è rappresentata un'altra modalità di fare campagna-spettacolo: il tentativo è di andare in giro a citofonare, forse c'era anche chi voleva citofonare qui a Palazzo Chigi. È bene che queste modalità non abbiano più seguito». Lo ha detto il premier Giuseppe Conte commentando l'episodio di Matteo Salvini che in campagna elettorale in Emilia Romagna ha citofonato a casa di un tunisino residente a Bologna insinuando che fosse uno spacciatore.

«Ho trovato indegno - ha proseguito - andare in giro con le troupe, quindi anche con il clamore dei media, a citofonare additando singoli privati cittadini, a torto o a ragione non importa, come responsabili di gravi comportamenti delittuosi. È inaccettabile. Mi ricorda pratiche oscurantiste del passato, inaccettabili, un dagli all'untore inaccettabile in una società civile tantomeno da chi per 15 mesi è stato ministro dell'Interno e allora aveva la responsabilità di perseguire i reati di cui si lamenta. Sono scorciatoie mediatiche spettacolari che non possiamo accettare».

M5s daranno ancora contributo

Nel governo «non ritengo che ci sia nessuna instabilità» per la fase di debolezza che attraversa il M5s. «Come abbiamo lavorato ieri - ha assicurato - lavoreremo oggi e domani. Il M5s, anzi, a marzo, in un breve intervallo temporale, arriverà a degli Stati generali che saranno utili per rilanciare entusiasmo ed energia all'interno del Movimento. Quindi si definirà questa fase di transizione. Ho avuto sempre, continuerò ad avere e avrò ancor di più gli amici del M5s pronti a dare un grande contributo per le riforme e tutte le misure urgenti».

M5s non brillante ma c'era incertezza

«Il M5s non ha conseguito dei risultati brillanti, questo è vero ma non si deve essere impietosi perchè il voto è arrivato in una fase di incertezza. Consideriamo - ha aggiunto - tre aspetti: il leader politico Luigi Di Maio si è dimesso, e adesso c'è un reggente, proprio durante la campagna elettorale; il Movimento si è strutturato non come partito tradizionale e quindi non ha mai avuto una solida struttura territoriale; proprio in Romagna c'è stata incertezza fino all'ultimo minuro se presentarsi, quindi si è arrivati alla scadenza in una fase di incertezza e transizione. Quindi non dobbiamo essere impietosi sulla performance del Movimento», ha concluso.

Congratulazioni a Bonaccini, auguri a Santelli

«Permettetemi di congratularmi con Bonaccini per l'Emilia-Romagna e di fare gli auguri di buon lavoro anche a Jole Santelli per la Calabria. Queste comunità hanno bisogno di risposte quindi a entrambi porgo i migliori auspici perchè queste risposte arrivino efficaci».