11 ottobre 2024
Aggiornato 22:30
Il processo

Trattativa Stato-mafia, Silvio Berlusconi (testimone) sceglie di avvalersi della facoltà di non rispondere

L’ex presidente del Consiglio, che era stato citato dalla difesa di Dell'Utri, ha negato anche il permesso di farsi riprendere e fotografare in aula

Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi
Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi Foto: ANSA

PALERMO - L'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi si è avvalso della facoltà di non rispondere nel processo d'appello per la trattativa Stato-mafia, in corso a Palermo, che vede coinvolto l'ex senatore di Forza Italia Marcello Dell'Utri. I legali dell'ex Cavaliere hanno chiesto che Berlusconi non fosse inquadrato da telecamere e fotografi in aula. Non si è trattata però di una mossa a sorpresa, quella dell'ex Premier. Al punto che a inizio udienza l'avvocato di Dell'Utri, Francesco Centonze, ha chiesto alla Corte di acquisire una precedente dichiarazione di Berlusconi rilasciata durante una conferenza stampa il 20 aprile 2018, dopo la condanna di primo grado, a 12 anni, di Dell'Utri.

Morra (Antimafia): «Grave silenzio Berlusconi in aula»

«Rimango colpito dal silenzio di Berlusconi in aula. È un suo diritto e lo ha esercitato. Mi domando che senso abbia il silenzio di un ex premier in un aula di tribunale. Se ci si definisce uomini dello Stato, bisogna avere il coraggio della parola, soprattutto in un tribunale. Questo è un silenzio che fa rumore e che di certo non impedisce la ricerca della verità sulla stagione delle stragi». Lo dice Nicola Morra, presidente della commissione Antimafia.

Di Maio: «Sono senza parole»

«Questo Paese non chiuderà mai i conti con il passato, se una persona che ha fatto per tre volte il Presidente del Consiglio si avvale della facoltà di non rispondere in un processo per mafia. Sono veramente senza parole». Lo scrive il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, leader M5s, su Facebook commentando la decisione di Berlusconi di avvalersi della facoltà di non rispondere nel processo sulla presunta trattativa Stato-mafia.

Di Stefano: «Salvini lo vuole al Governo»

«Berlusconi in tribunale per la trattativa Stato-Mafia si avvale della facoltà di non rispondere. Salvini lo vuole al governo con sé e, perché no, magari un giorno Presidente della Repubblica. Questa è la destra italiana. #trattativastatomafia». Lo scrive su Twitter il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano (M5s).

Fascina: «M5s attacca Berlusconi per coprire i suoi disastri»

«Francesco D'Uva, già capogruppo del Movimento Cinque Stelle e mancato ministro del governo giallorosso, sputa veleno sul nostro Presidente Silvio Berlusconi, attaccandolo su garanzie e strumenti di difesa processuali previsti dalle nostre leggi. La vena manettara e giustizialista dei grillini non si smentisce mai ed emerge quotidianamente con le loro dichiarazioni e, ahinoi, con i loro provvedimenti normativi (cominciando dalla bomba nucleare del 'fine processo mai' che scatterà dal 1 gennaio). Ma gli attacchi non ci stupiscono, i pentastellati devono pur coprire il disastro che stanno arrecando al Paese aggrappandosi alle notizie, anche le più futili, per dissimulare il nervosismo generato da una Forza Italia in ripresa e da un centrodestra unito, vincente e imbattibile». Lo afferma in una nota Marta Fascina, deputata di Forza Italia.