26 aprile 2024
Aggiornato 05:00
L'inchiesta

Salvini e Meloni: «Berlusconi indagato per l'attentato a Maurizio Costanzo? Ma basta!»

Il leader della Lega: «Qualcuno usa la toga per fare politica». Il Presidente di Fratelli d'Italia: «Contro Berlusconi accanimento giudiziario senza precedenti»

Giorgia Meloni, Silvio Berlusconi e Matteo Salvini
Giorgia Meloni, Silvio Berlusconi e Matteo Salvini Foto: ANSA

ROMA - «Berlusconi indagato per l'attentato a Maurizio Costanzo? Ma basta. Qualche giudice usa il denaro pubblico per indagini prive di qualsiasi senso e buon senso e logica, ma basta! Salvini e Berlusconi, ma anche tanti altri politici, possiamo essere criticati per qualunque motivo ma per le stragi? Siamo seri, ma indaghiamo su spacciatori, stupratori, mafiosi, camorristi, lo dico anche a chi indaga...». Così Matteo Salvini, in un video su Facebook, ha commentato l'inchiesta a carico dell'ex premier, accusato di essere il mandante degli attentati del '93. Secondo il leader della Lega, «qualcuno usa la toga per fare politica».

Meloni: «Contro Berlusconi accanimento giudiziario»

«L'indagine a carico di Silvio Berlusconi dimostra, anche a chi come noi ha sempre predicato il massimo rispetto per la magistratura, che nei confronti di chi ha avuto il torto di contrastare la sinistra con una coalizione di centrodestra c'è stato e c'è ancora un accanimento giudiziario senza precedenti. L'impressione è che, in alcune Procure, se non si indaga su Berlusconi non si sia nessuno. Se davvero le cose stessero come dice la stampa, l'inchiesta avrebbe del grottesco e rischierebbe di ridicolizzare il delicato e fondamentale ruolo della magistratura». È quanto dichiara il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni.

Rotondi: «Berlusconi non spara nemmeno tric trac a Capodanno»

«Penso che Berlusconi in vita sua non abbia fatto esplodere nemmeno un tric trac la notte di Capodanno,figuriamoci le bombe. E' evidente che la procura di Firenze ha dovuto iscrivere Berlusconi nel registro degli indagati a causa delle dichiarazioni - sconclusionate e inattendibili - di un pentito consapevole forse di essere registrato». Lo afferma su Facebook Gianfranco Rotondi, provando a sdrammatizzare la notizia della iscrizione di Berlusconi nel registro degli indagati a Firenze per concorso in stragi. «Naturalmente si tratta di un atto dovuto, stavolta non è manco il caso di gridare alla giustizia a orologeria perché la bizzarra vicenda è destinata a restare un titolo di giornale e una ispirazione per le tante battute che riempiono i social», conclude.