Martina: «La sfida è tra il PD e una Destra estrema, pericolosa e forte mai quanto ora»
L'ex Segretario e Deputato del Partito Democratico lancia l'ennesimo allarme: «Serve una piattaforma radicale nei contenuti»

ROMA - «Ai ballottaggi bene le nuove vittorie e le conferme per nulla scontate del PD e del centrosinistra in tanti comuni. Peccato per alcune sconfitte che certo devono farci riflettere. Ma la partita è tra noi e la destra. Una destra estrema, pericolosa e forte mai quanto ora». Così su Facebook l'ex segretario e deputato del Partito democratico Maurizio Martina.
Al PD serve un'alleanza aperta e larga
«Adesso bisogna avanzare senza indugi - prosegue Martina - per costruire il progetto dell'alternativa a chi sta indebolendo e isolando drammaticamente il paese. Concordo con chi rilancia il bisogno di un'alleanza aperta e larga del PD con tutte le forze della società che vogliono condividere questo impegno. Torno a chiedere che proprio il PD ora apra una fase costituente vera e propria per tutti i democratici italiani, ben oltre i confini del nostro partito: serve una innovazione di progetto e di forme partecipative che mobiliti tutti gli italiani disposti ad aiutare oltre le formule politiciste che spesso si usano».
Coinvolgere i sindaci
«Chiamerei in prima fila nazionale - propone Martina - a lavorare su questo proprio i sindaci. L'incontro deve avvenire nella società, a partire dalla questione sociale e non in qualche talk televisivo. La novità deve arrivare dalla forza del progetto e della prospettiva che proponiamo, non da come ci auto-cataloghiamo secondo le parole classiche della politica».
Lavoro, ambiente, scuola, salute e casa
«Qual è l'agenda di cambiamento che proponiamo per il paese? Questo è il tema centrale. Lavoro, Ambiente, Scuola, Salute, Casa. A partire da queste 5 questioni prioritarie. E le declinerei prima di tutto a partire da un fattore: la demografia. Dalla questione generazionale e di genere che il paese sta vivendo da tempo. Quindi, prima di tutto, giovani e donne. E lavorerei - conclude - per una piattaforma di svolta, netta nei contenuti (radicale si, senza avere timidezze) e nella sua identità progressista e democratica».
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