Delrio: «Salvini e Di Maio litigano e questioni urgenti senza risposta»
L'ex Ministro dei Trasporti: «Caos nel Governo oltre il livello di guardia, mettendo a serio rischio la credibilità internazionale dell'Italia»
ROMA - «Il caos nel governo ha abbondantemente superato il livello di guardia mettendo a serio rischio la credibilità internazionale dell'Italia e la sua capacità di affrontare la grave crisi produttiva e finanziaria provocata da questa maggioranza. Salvini e Di Maio, in perenne campagna elettorale, preferiscono indossare gli abiti di capipartito e litigare alla ricerca di qualche voto in più mentre le questioni più urgenti, dagli sviluppi della crisi libica alle ricette per risollevare l'economia fino ai destini dell'Alitalia, restano senza risposta». Lo ha dichiarato il capogruppo democratico alla Camera Graziano Delrio.
Dal governo mazzata fiscale su famiglie e imprese
«Dalle tasche degli italiani il governo di Lega e Cinquestelle ha già tolto sette miliardi riportando verso l'alto nel 2019 la pressione fiscale che invece era in calo dal 2014. Ma la mazzata fiscale non si ferma qui: lavoratori, pensionati, imprese saranno colpiti dall'aumento delle tasse locali sbloccato dalla prima legge di bilancio targata Conte, Salvini e Di Maio e dall'innalzamento delle aliquote Iva necessario per ripianare la spesa in deficit che non solo non ha portato nessun vantaggio all'economia italiana ma andrà a pesare ulteriormente sui bilanci delle famiglie».
Misiani: Dl crescita e sblocca cantieri non pervenuti
«Il decreto crescita si è perso nella nebbia e così nessuno sa quando arriveranno le norme per il rimborso dei risparmiatori truffati dalle banche. Come si è perso lo sbloccacantieri di cui nessuno sa più nulla. È la conferma di un governo paralizzato e in stato confusionale, prigioniero dell'ossessione propagandistica dei due vicepremier. La verità è che Lega e 5 Stelle non sanno che pesci pigliare: l'Italia è in recessione ma dall'esecutivo non arriva alcun segnale di reazione». Lo dichiara il senatore Antonio Misiani, capogruppo Pd in commissione Bilancio.
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