Romano Prodi avverte il PD: «Occhio a non passare dalla rottamazione alla restaurazione»
L'ex Premier al Foglio: «Nicola Zingaretti dovrebbero lavorare per creare una coalizione capace di essere competitiva prima e non dopo le elezioni»

ROMA - In un'intervista al Foglio con il direttore Claudio Cerasa, l'ex presidente del Consiglio Romano Prodi spiega perché il centrosinistra e il Pd di Nicola Zingaretti dovrebbero lavorare per creare una coalizione capace di essere competitiva prima e non dopo le elezioni. «Lo spazio per un altro partito c'è e con una legge elettorale come quella che abbiamo oggi, immaginata solo per rendere non governabile il paese, bisogna augurarsi che qualcosa di nuovo nasca e che prima o poi accanto al Pd ci sia una nuova forza per così dire liberal moderata».
Zingaretti potrebbe essere un buon aggregatore
In questo senso, dice Prodi, Zingaretti potrebbe essere un buon aggregatore perché il nuovo segretario del Pd, secondo l'ex premier, «è uno coerente e serio e ha il profilo di quello che nel ciclismo si definisce passista: di chi non fa spettacolo, di chi non vince magari la volata o la scalata, di chi non entusiasma le folle, ma di chi alla fine porta a casa il risultato». Un passista a cui potrebbe assomigliare Zingaretti? «Qualcosa a metà tra Gino Bartali e il fiammingo Eddy Merckx. Il primo lo conosciamo tutti. Il secondo forse un po' meno. Ma era un passista particolare: sembrava non appariscente, ma lo chiamavano il cannibale?».
Occhio alla restaurazione
Prodi sostiene che il Pd del futuro dovrebbe stare molto attento a non passare nel giro di pochi mesi «dalla rottamazione», che non ha mai amato, «alla restaurazione», che il professore non consiglia a Zingaretti.
De Luca: Zingaretti persona cordiale, può portare normalità
«Zingaretti può avere una buona carta da giocare che è quella di presentarsi come una persona cordiale e non aggressiva». Così il presidente della Regione Campania, Vncenzo De Luca, durante la diretta su LiraTv, commenta l'elezione del nuovo segretario del Partito Democratico. Per il Governatore la grande affluenza al voto per le primarie «è un fatto politico di rilievo per la partecipazione che c'è stata». «Abbiamo alle spalle 10 anni di tensioni continue, la gente è stanca e ora ha bisogno di normalità. Nel Pd ci vuole meno presunzione, supponenza e un po' più di umiltà e normalità - continua poi parlando ancora di Zingaretti. «Ci siamo sentiti e abbiamo concordato un piano per il lavoro per il Sud, riproducendo quello che è il piano della Campania» conclude.
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