27 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Formula 1 | Video-editoriale per il Diario Motori

Corgnati: Raikkonen ha vinto pur arrivando secondo

La Formula 1 è uno sport strano: è individuale, perché il pilota è solo dentro alla macchina, ma anche e soprattutto di squadra. Domenica la Ferrari ha dimostrato quanto sia importante avere un team unito e compatto. E Kimi ha dimostrato perché, a 37 anni, è ancora un ferrarista

ROMA – Siamo stati noi, nel corso del tempo, i primi a criticare Kimi Raikkonen per le tante gare che ha disputato senza tener fede al suo talento, correndo in maniera apparentemente svogliata, senza il massimo impegno. E a prendercela pure con la Ferrari quando continuava a rinnovargli i contratti, senza dare spazio a quei giovani che noi auspicavamo di vedere prima o poi sulla Rossa, magari italiani come il nostro Antonio Giovinazzi. Ebbene, domenica scorsa all'Hungaroring Iceman ci ha dimostrato perché è ancora un ferrarista, e soprattutto un ex campione del mondo, e la Ferrari perché in tutti questi anni ha continuato a dargli fiducia.

Spirito di squadra
La Formula 1 è uno sport strano: è individuale, perché alla fine il pilota è solo dentro alla macchina, ma anche e soprattutto di squadra. Dove si può vincere, a volte, anche arrivando secondi. Proprio questo è successo a Raikkonen: era il più veloce in pista, per via del problema allo sterzo che aveva rallentato Vettel. Eppure, senza bisogno che il muretto rosso gli inviasse perentori ordini di scuderia, non ha spinto al massimo, anzi ha fatto il suo lavoro: quello dello scudiero. Ha scortato il suo capitano verso una vittoria preziosissima per la classifica generale, bloccando alle sue spalle la possibile rimonta delle due Mercedes. Dall'altra parte, negli stessi momenti, abbiamo assistito al pastrocchio delle Frecce d'argento: che, qualcuno potrebbe dire, hanno dimostrato sportività lasciando prima passare Hamilton e poi ripassare Bottas, ma in realtà secondo noi ha mostrato più che altro scarsità di coraggio e di determinazione nella gestione della squadra. E questo rischia di ostacolare la loro cavalcata verso il Mondiale. In Ferrari, invece, c'è una squadra unita e compatta, dove i singoli possono sacrificare le loro ambizioni personali a favore del bene collettivo, e questo è preziosissimo.

Rinnovo in blocco
Vettel ha giustamente reso merito a Raikkonen, affermando che il suo compagno è stato il pilota più veloce di giornata: anche se poi lo stesso Kimi non si è lamentato, anzi ha risposto che avrebbe dovuto fare meglio il giorno prima in qualifica, accettando il secondo posto pur con i comprensibili mugugni di un atleta professionista che vorrebbe sempre vincere. E quanto sia prezioso un gregario come Raikkonen, Vettel ha dimostrato di capirlo bene, agendo non solo da grande pilota ma anche da caposquadra: infatti ha preteso che nel suo rinnovo ormai prossimo alla firma ci fosse la clausola secondo cui al suo fianco rimanesse il finlandese. Giusto così: Iceman è diventato incedibile e si è meritato la riconferma. Se, facendo tutti i dovuti scongiuri, il Mondiale prendesse effettivamente la via di Maranello, una bella fetta sarebbe anche merito di Kimi. Proprio come l'ultimo, nel 2007, che fu lui a vincere.