28 marzo 2024
Aggiornato 11:30
Riparte la corsa al secondo sedile della Rossa

Chi prenderà il posto di Kimi Raikkonen alla Ferrari? Ecco i quattro candidati

Anche quest'anno si scatena il totomercato: se a 38 anni, come sembra probabile, Iceman decidesse di lasciare la Formula 1, su chi punterebbe il Cavallino? La rosa pare ristretta a Daniel Ricciardo, Sergio Perez, Carlos Sainz e Antonio Giovinazzi

Kimi Raikkonen
Kimi Raikkonen Foto: Red Bull

ROMA – Ormai sta diventando il tormentone di ogni nuova stagione: chi sostituirà Kimi Raikkonen al volante della Ferrari? È vero che Iceman ci ha abituato a imprese notevoli, come vincere l'ultimo titolo iridato della Rossa (almeno fino a questo momento), oppure tornare in Formula 1 dopo tre anni di assenza e arrivare comunque terzo in campionato con la Lotus. E, nel 2016, avvicinare il suo compagno di squadra Sebastian Vettel e addirittura batterlo negli scontri diretti in qualifica. È proprio grazie a queste sorprendenti prestazioni che il campione finlandese si è guadagnato, anno dopo anno, il rinnovo del suo contratto alla Rossa. Ma, a 38 primavere suonate (le compierà il prossimo ottobre), pretendere di proseguire ancora a lungo la sua carriera sembra davvero troppo, perfino per lui. Per questo, anche l'inizio del Mondiale 2017 porterà con sé il solito interrogativo: su chi potrebbe puntare il Cavallino rampante per affiancare Vettel dal 2018 (ammesso che pure lui rimanga in squadra, visto che il suo contratto scade a fine anno)?

Il sogno proibito: Daniel Ricciardo
La scelta più logica sembra però anche quella più difficile da percorrere: Daniel Ricciardo. Già dodici mesi fa, quando si scatenò un fantamercato del tutto analogo, il 27enne pilota australiano ammise di essere finito nella lista dei desideri di Maranello: «Sono l'unico su quella lista? Probabilmente no – spiegò – Sono la loro prima scelta? Non lo so. So soltanto che sarebbero interessati, e non li biasimo!». Oltre al suo talento (pochi sono in grado di uguagliare le sue frenate) e alla sua velocità (come dimostrano la vittoria dell'anno scorso in Malesia, la pole position a Montecarlo ma ancor più la strepitosa annata 2014 conclusa al terzo posto iridato), infatti, Ricciardo può vantare anche un'immagine sorridente e scherzosa che piace tanto ai tifosi e quindi agli sponsor. E, dettaglio non secondario per la Ferrari, parla pure un ottimo italiano, avendo origini nel nostro Paese (il padre Joe nacque in provincia di Messina, la famiglia della madre Grace viene dalla Calabria). Ma c'è un problema: Daniel è blindato alla Red Bull dal suo attuale contratto che dura per altre due stagioni. E, avendo constatato nel 2016 il potenziale della coppia Ricciardo-Verstappen, i Bibitari non sembrano intenzionati a lasciarlo andare molto facilmente. L'interesse della Scuderia, dunque, potrebbe non bastare a concretizzare il cambio di casacca.

La certezza: Sergio Perez
Il 27enne pilota messicano Sergio Perez rappresenta un'opzione certamente meno affascinante, ma non per questo meno solida. La sua chance in un top team, Checo l'ha già avuta, in McLaren nel 2013 al fianco di Jenson Button, ma quella volta finì malissimo. Eppure, da allora, è riuscito pazientemente a ripartire dalla cenerentola Force India, e a ricostruirsi la credibilità a suon di risultati sorprendenti: secondo in qualifica a Montecarlo 2016, a podio sempre a Monaco e anche a Baku nello stesso anno, per due stagioni di fila davanti al suo stimato compagno di squadra Nico Hulkenberg. Risultati maturati per lo più valorizzando il suo principale punto di forza: la gestione delle gomme in gara. Perez ha anche dei precedenti con la Ferrari: all'inizio della sua carriera, quando correva con la Sauber motorizzata dai propulsori di Maranello, la squadra italiana lo inserì nel vivaio della sua Driver Academy, da cui poi uscì un po' per inseguire il sogno McLaren, un po' per le sue asperità caratteriali. Ma questo non ha impedito al Cavallino rampante di bussare alla sua porta già l'anno passato: «Da pilota questo mi rende orgoglioso – commentò lui all'epoca – specialmente guardando alla mia carriera negli ultimi anni. So che sto facendo un buon lavoro, che sto ottenendo buone prestazioni e lavorando bene con il team. Questo è positivo per tutti». Avendo, alla fine, rinnovato con la Force India solo per un anno, a fine 2017 potrebbe ritenersi libero di rispondere a un'eventuale chiamata.

Il giovane promettente: Carlos Sainz
Come Ricciardo, anche Carlos Sainz è un prodotto del vivaio della Red Bull, e anche lui è sotto contratto con i Bibitari pure per il 2017. Ma non per correre nella squadra ufficiale, bensì per il team satellite Toro Rosso. Il 22enne spagnolo militerà nella scuderia di Faenza per la terza stagione consecutiva e, avendo assistito l'anno passato all'improvvisa promozione tra i big del suo allora compagno di squadra Max Verstappen, si sta stufando di essere lasciato a bagnomaria nella squadretta riservata a svezzare i giovani. «Per la Red Bull è positivo avere un terzo pilota come me in attesa, nel caso in cui succeda qualcosa – ha dichiarato proprio negli ultimi giorni – ma non posso trascorrere tutta la vita ad essere una seconda scelta. Loro l'hanno capito e sono convinto che lo sappiano, per questo il 2017 sarà un anno importante per me, in cui spero di crearmi una buona base per essere promosso, se la Red Bull lo vorrà. Sarebbe un grande piacere, altrimenti sono sicuro che comprenderanno che non potrò aspettare oltre». Ma, se lo stesso Ricciardo non passerà alla Ferrari, difficilmente nel prossimo futuro si libererà un sedile delle Lattine: motivo per cui lo stesso Sainz potrebbe dunque ritrovarsi a disposizione nel caso di una chiamata da Maranello. E, se il figlio d'arte riuscirà in questa stagione a confermare lo stesso livello prestazionale delle ultime (in cui non ha affatto sfigurato nel confronto diretto con l'astro nascente Verstappen), il suo potrebbe indubbiamente essere un nome in grado di convincere la Rossa, grazie ad un ottimo mix tra giovinezza ed esperienza.

L'azzardo: Antonio Giovinazzi
Conosciamo l'obiezione: chiamare come titolare alla Ferrari un esordiente totale in Formula 1 sarebbe una decisione clamorosa, quasi senza precedenti. Eppure, che il presidente Sergio Marchionne ci tenga a vedere, in un giorno nemmeno troppo lontano, un pilota italiano di nuovo al volante della Rossa, e soprattutto che creda nelle potenzialità del 23enne di Martina Franca, è emerso con grande evidenza dalle sue ultime mosse. Giovinazzi, per la Scuderia, non è un terzo pilota come gli altri, da parcheggiare al simulatore: il team gli darà la possibilità di salire in macchina ad ogni test utile, e lo ha persino piazzato alla Sauber come riserva. Questo 2017, dunque, rappresenterà per lui un'importante occasione di crescita. Partendo da queste basi, potrà solo spiccare il volo: d'altra parte, se si riuscisse a trattenere un campione esperto e vincente come Sebastian Vettel, non sarebbe nemmeno un rischio così eccessivo quello di affiancargli un sicuro talento di belle speranze, su cui investire in vista di un futuro radioso. I tifosi nostrani hanno già cominciato a sognare...