2 maggio 2024
Aggiornato 16:30
Il ducatista fa il maestrino

Stoner boccia Rossi: «Si è fregato da solo»

Il due volte iridato dà i voti ai suoi colleghi nel finale dell'ultimo campionato: «Lorenzo ha corso meglio e ha vinto più gare. Valentino è stato fantastico, ma poi ha perso la freddezza e si è rovinato con le sue stesse mani»

ROMA – Sul controverso finale della MotoGP 2015 hanno detto la loro tutti, ma proprio tutti: piloti, ex piloti, team manager, giornalisti, addetti ai lavori, tifosi. Solo uno, finora, non aveva ancora espresso le proprie opinioni sull'epilogo della epica battaglia tra Valentino Rossi e Jorge Lorenzo. Uno la cui opinione è decisamente qualificata, visto che questi piloti li ha battuti entrambi: Casey Stoner. Il due volte campione del mondo, pronto a tornare in pista con la Desmosedici GP15, il 30-31 gennaio prossimi a Sepang, nei suoi primi test da collaudatore della Ducati, ha rilasciato una interessante intervista al sito specializzato anglosassone Motorcycle News. In cui non risparmia i suoi pareri franchi sul Dottore. I complimenti, certo, ma anche le critiche.

Bravo, ma...
«Valentino ha disputato un campionato fantastico – commenta il Canguro – Non penso che nessuno si aspettasse di vederlo guidare a quel livello fin dalla prima gara. Ma non c'è dubbio che Jorge sia stato un campione meritevole: ha corso meglio e ha vinto più gare». Fin qui il ducatista si ferma ai fatti, nudi e crudi. Ma la sua analisi si spinge anche oltre, arrivando a mettere in dubbio Rossi sotto l'aspetto di una delle abilità cruciali per un campione: quella di gestire un testa a testa per il Mondiale nel gran finale della stagione: «C'è solo una statistica che conta – prosegue Stoner – Valentino è stato spinto a giocarsi il titolo all'ultima gara del campionato solo due volte ed entrambe le volte ha perso sotto pressione: a Valencia nel 2006 e poi quest'anno. Lui ha sempre vinto i suoi campionati con un grande margine di punti, o comunque almeno alla penultima gara. Ma quest'anno è stato Jorge ad avere l'inerzia dalla sua parte negli ultimi appuntamenti della stagione. Anche senza la penalità di Valentino che lo ha fatto partire in fondo alla griglia di partenza a Valencia, penso che Jorge avrebbe comunque vinto il titolo».

Mancanza di lucidità
Insomma, ciò che il pilota australiano imputa al suo collega italiano sono dei gravi limiti, per giunta proprio in quell'area che invece era sempre stata considerata il suo principale punto di forza: la tenuta psicologica. «Capisco perché Valentino si sia sentito frustrato a Sepang (dopo l'incidente con Marc Marquez e la relativa penalizzazione, ndr), ma ha perso la freddezza – rincara la dose Casey – Sulle sue spalle così esperte mi aspettavo di vedere una testa più saggia. Invece Valentino si è rovinato da solo il suo campionato». Allo stesso tempo, l'ex iridato non sembra proprio credere nella tesi del biscottone spagnolo tra Lorenzo e Marquez: «Quando un pilota veloce come Jorge trova il ritmo a Valencia è molto, molto difficile da superare. In cinque delle ultime nove edizioni del GP valenciano il vincitore ha comandato ogni singolo giro. Marc non è mai stato sufficientemente veloce da attaccare Jorge, ma immaginate se lo avesse fatto e avesse buttato fuori Lorenzo: allora verso di lui sarebbe arrivato ancora più odio».