Lotti: «Votare per Martina non vuol dire essere contro Renzi»
Lo ha assicurato Luca Lotti, braccio destro di Matteo Renzi, in un'intervista al Corriere della Sera in cui risponde alle ipotesi di scissione da parte dell'ex premier: «Incomprensibile candidatura Giachetti-Ascan»
ROMA - «Renzi ha smentito quindi il tema non si pone. Io sono tra quelli che hanno fondato il Pd e credo in questo progetto». Lo ha assicurato Luca Lotti, braccio destro di Matteo Renzi, in un'intervista al Corriere della Sera in cui risponde alle ipotesi di scissione da parte dell'ex premier. «Il Pd sta vivendo un momento particolare, in un contesto difficile che non riguarda solo la politica. Il punto è ripartire ma bisogna trovare la strada giusta: avere pazienza e il coraggio di sporcarsi le mani, dire le cose come stanno».
Incomprensibile candidatura Giachetti-Ascan
Lotti spiega di «non aver compreso» la candidatura al congresso di Giachetti e Ascani: «Dal momento che non esiste un'area renziana, per esplicita richiesta di Renzi, non capisco la necessità di quella candidatura». Soprattutto perchè «votare per Martina non vuol dire essere contro Renzi. Chi dice il contrario dice una sciocchezza» e per quanto riguarda l'ipotesi di una lista unitaria alle Europee tra Zingaretti e D'Alema, commenta: «Avevo capito si stesse parlando del congresso del Pd, non di un ritorno ai Ds. Sono contrario a idee che ci riportano solo al passato». Perchè «la politica non va più letta con schemi novecenteschi. Il Pd deve fare opposizione a questo governo e farsi trovare pronto quando le bugie di Lega e M5s saranno svelate. In quel momento dovrà avere idee chiare, essere solido e compatto».
Mirabelli: Singolare Martina su Zingaretti
«Abbiamo bisogno di un congresso in cui ci si confronta sulle idee per il futuro e per il paese e non ci massacriamo in una discussione tutta autoreferenziale per screditare gli altri candidati inventando, come si sta facendo in questi giorni contro Zingaretti, posizioni mai sostenute». Lo scrive su Facebook il senatore Franco Mirabelli, vicepresidente del gruppo Pd al Senato. «Un dibattito rispettoso delle posizioni altrui - aggiunge - è condizione indispensabile per costruire l'unità di cui tutti parlano. Ma leggere, in questo contesto Martina accusare Zingaretti di voler conservare il passato è francamente singolare detto da chi si candida con gran parte del gruppo dirigente uscente. Certamente è evidente che la continuità e la difesa dell'esistente in questo congresso non è rappresentata da Zingaretti».
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