2 novembre 2024
Aggiornato 20:00
Governo

Nel M5s cresce il malcontento: ora anche un "big" prevede lo scioglimento del governo

Cresce il malumore dei "dissidenti", che voci sempre più insistenti vogliono organizzati dal presidente Fico. Ora si aggiunge il sottosegretario Spadafora

Riccardo Fraccaro (S), Luigi Di Maio e i sottosegretari (S-D) Raffaele Volpi, Vincenzo Spadafora e Andrea Cioffi alla Camera
Riccardo Fraccaro (S), Luigi Di Maio e i sottosegretari (S-D) Raffaele Volpi, Vincenzo Spadafora e Andrea Cioffi alla Camera Foto: ANSA/ GIUSEPPE LAMI ANSA

ROMA - Nel Movimento 5 stelle cresce il fronte di chi vede sempre più vicina la fine dell'alleanza di governo con la Lega. Li chiamano «dissidenti». Voci sempre più insistenti raccontano di una regia, più o meno occulta, del presidente della Camera Roberto Fico. Una volta la questione «giustizia», un'altra quella rifiuti. Poi lo scontro-confronto sul tema sicurezza e immigrazione. Ora, ad aprire un altro fronte di divergenza è quella dei diritti. In particolare quelli per le persone Lgbt: e la differenza è tutta nei profili e nelle idee di Vincenzo Spadafora, sottosegretario (M5s) alle Pari Opportunità e Lorenzo Fontana, ministro (leghista) della Famiglia. Il primo, dichiaratamente a favore, ad esempio, delle adozioni omosessuali. Il secondo assolutamente contrario.

Spadafora: «Nel contratto di governo mancano i diritti»
Nel contratto di governo «mancano i diritti». Il sottosegretario per le Pari opportunità Vincenzo Spadafora ricorda che «spesso abbiamo sacrificato a un interesse generale dei temi che potevano caratterizzare la nostra azione. E lo abbiamo fatto già dall'inizio, al momento della scrittura del contratto» come il tema dei diritti. Un tema che «manca del tutto» nel contratto: «Penso ai diritti Lgbt, che vanno affrontati dal punto di vista legislativo e da quello culturale. Ma, se questo governo non farà passi avanti, posso garantire che non consentiremo passi indietro. Dico di più: esaurite le priorità del contratto, penso che l'anno prossimo il Parlamento possa lavorare in modo trasversale a una legge contro la transomofobia».

«Arriverà il momento in cui ci separeremo»
«Per le persone Lgbt si può fare molto a livello ministeriale, ed è per questo»
ha spiegato il sottosegretario «che ho istituito un tavolo a Palazzo Chigi, portando molte persone di quel mondo a riunirsi nella sala Verde. I commessi non avevano mai visto nulla del genere. In più, io resto a favore delle adozioni omosessuali, ma sono consapevole di muovermi in un perimetro che mette un dito nell'occhio al mio caro amico Fontana, che è ministro della Famiglia e non la pensa come me. Mi turo il naso» conclude Spadafora «perché so che arriverà un momento in cui le nostre strade si separeranno».