29 marzo 2024
Aggiornato 06:00
Manovra finanziaria

Lo sfogo di Delrio: «Mamma mia, vedremo chi ci presta i soldi. Non hanno in testa i poveri ma la propaganda»

«Questa è una manovra contro il popolo. Anche per questo ci aspettiamo tanta gente domani in piazza del Popolo a Roma»

Il capogruppo Pd alla Camera Graziano Delrio
Il capogruppo Pd alla Camera Graziano Delrio Foto: ANSA/ PASQUALE BOVE ANSA

ROMA - «Mamma mia, vedremo chi ci presta i soldi…». Graziano Delrio, il capogruppo del Pd alla Camera, scorre le agenzie di stampa secondo cui la manovra lievita a 40 miliardi, e la preoccupazione, dice, schizza. «Questa è una manovra contro il popolo. Anche per questo ci aspettiamo tanta gente domani in piazza del Popolo a Roma». In una interista a Repubblica Delrio dice subito cosa non va secondo lui nella manovra: «Non va l’aumento della spesa corrente per misure sulle pensioni e per il reddito di cittadinanza. Quando uno Stato decide di togliersi dalla via maestra che è quella di creare lavoro e investimenti, in realtà sta scaricando il peso sulle nuove generazioni». Ma la flessibilità all’Europa, lo sappiamo bene, l’hanno chiesta anche i governi di centrosinistra. Risponde candidamente lui: «Di per sé richiedere nuova flessibilità non è un elemento negativo, ma se lo indirizzi verso provvedimenti che creano lavoro, non verso misure assistenziali e per gonfiare la spesa pensionistica che già pesa moltissimo sui conti pubblici e toglie futuro ai giovani. Gli investimenti sono cresciuti dai 274 mld del 2014 ai 300 mld del 2017: bisognava insistere». 

"Non hanno in testa i poveri ma la propaganda"
Non è tanto Tria ad essere stato messo all'angolo, dice, quanto il "buonsenso». L’Italia "è oggi una famiglia che ha bisogno di farsi prestare 400 miliardi ogni anno. Chi ce li presta vuol vedere se siamo in grado di restituirli. Aumentare gli occupati e realizzare investimenti rende stabile la crescita del paese». Ma 6 milioni di italiani in difficoltà così avranno 780 euro al mese, misura che alla sinistra dovrebbe piacere, in teoria, e invece ecco la risposta di Delrio: «No, alla sinistra piace dare lavoro non assistenzialismo. E poi, perché non hanno incrementato il reddito di inclusione? Non il Pd, ma la Caritas, i sindacati, il Terzo Settore e le associazioni per l’Alleanza contro la Povertà hanno chiesto al governo di non azzerare il percorso fatto con il reddito di inclusione che aveva raggiunto 2 milioni e mezzo di poveri e che, se ampliato, sarebbe stato immediatamente operativo. Invece il reddito di cittadinanza richiederà mesi se non anni per arrivare a chi ha bisogno. In realtà non hanno in testa i poveri ma la propaganda».

"Più pensionati non significa dare più lavoro"
I M5S hanno ricordato quella volta che Renzi parlò di arrivare al 2,9%. «Il fatto che Renzi lo avesse detto è perché sperava in più risorse per fronteggiare l’emergenza immigrazione e per un piano di investimenti infrastrutturali di oltre 130 miliardi. Poi però i parametri sono stati rispettati». E rivolge una domanda al premier Conte: "Questo governo sta aggiungendo qualcosa a quei 130 miliardi o sta usando quello che gli abbiamo lasciato in eredità, peraltro bloccando i cantieri?». Sulla fatidica quota 100 per andare in pensione Salvini è convinto che così si libereranno posti di lavoro per i giovani, ma Delrio rifiuta categoricamente questa visione: «Non credo che l’effetto di mandare tanta gente in pensione significhi creare posti di lavoro. Molte volte non si sostituisce nessuno. Salvini parli con i suoi amici M5S che dicono che il lavoro scomparirà. Noi abbiamo varato la «quota 99», ma mirava alle categorie più fragili. Questa è una manovra elettorale». Salvini ha voluto una manovra "così spregiudicata sfidando mercati e Europa per accusare la Ue. È un calcolo politico perché mira a distruggere la comunità europea. Noi siamo per gli Stati uniti d’Europa e per riformare la Ue. La Carta dei progressisti è un inizio. Non significa annullare le identità, il Pse, ma rivedere un modello di sviluppo. Condivido molto il discorso di Corbyn sull’attenzione a chi è rimasto indietro".

Il Pd? "Serve molto"
Sul futuro del Pd in declino costante Delrio resta invece ottimista: «Il Pd serve molto. Il percorso per le sinistre europee è difficile ma noi Dem abbiamo grandi riserve nelle comunità locali, negli amministratori. Io tifo per l’Italia. Se una misura fosse immediatamente utile, ben venga. Se i giallo verdi sono più bravi di noi, lo diranno gli italiani. Misure finora non ce ne sono state, solo annunci sui sociale sul balcone. E bugie. Come quella che contro la povertà non sia stato fatto nulla o che la flat tax per un milione di persone sia una novità. La nostra opposizione è per costruire una alternativa al governo». E conclude: «Io sono in campo al 100% non come segretario, ma per accompagnare ed aiutare una nuova generazione a rilanciare i democratici».