20 aprile 2024
Aggiornato 08:30
Immigrazione

Diciotti ancora ferma a Catania. Fico sfida Salvini: "I 177 migranti devono sbarcare"

Al ministro dell'Interno che tiene la linea, replica Roberto Fico. E Malta si difende

Il presidente della Camera Roberto Fico con il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli
Il presidente della Camera Roberto Fico con il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli Foto: ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI ANSA

CATANIA - Sulla nave Diciotti della Marina Militare italiana il governo non tiene una posizione univoca. Al ministro dell'Interno Matteo Salvini che ha nuovamente ribadito che il porto resta chiuso, vista la mancanza di situazioni di emergenza a bordo, per i 177 migranti, attaccando nuovamente l'Europa perché "non rispetta i patti", replica il presidente della Camera Roberto Fico. «La giusta contrattazione con i Paesi dell’Unione europea può continuare senza alcun problema, adesso però le 177 persone, tra cui alcuni minori non accompagnati, devono poter sbarcare. Non possono essere più trattenute a bordo, poi si procederà alla loro ricollocazione nella Ue» scrive su Twitter il presidente della Camera.

Toninelli aveva promesso una soluzione
Ieri sera il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli aveva detto in un’intervista che «entro domani» (oggi, ndr) potrebbero esserci «delle soluzioni» ma sempre in attesa che «venga dato all’Italia l’aiuto che merita e che venga fatto nelle prossime ore», dal Viminale oggi fanno sapere che «non sono previste al momento novità sulla vicenda della nave Diciotti». Mentre i magistrati lanciano un appello affinché «i minori e i soggetti vulnerabili» vengano fatti scendere, come prevede la legge italiana e le convenzioni internazionali. L’Europa invece, attraverso le parole di Tove Ernst, portavoce della Commissione europea per la Migrazione fa sapere che «continuiamo a lavorare», «per la Commissione europea» trovare una soluzione «è prima di tutto un imperativo umanitario»

"Malta primo a rispettare impegni"
Intanto, da La Valletta si replica che «il governo di Malta ha sempre partecipato ai meccanismi di solidarietà ed è stato il primo Stato membro dell’Ue a rispettare i propri impegni riguardo al meccanismo di solidarietà della Commissione europea verso Italia e Grecia». «Le autorità maltesi sono già in contatto con quelle italiane per rispettare i propri impegni nel più breve tempo possibile – si legge in un comunicato pubblicato sull’account Twitter del ministro dell’Interno maltese, Michael Farrugia – tuttavia, le autorità italiane non hanno fornito a Malta alcuna procedura da seguire». Nel comunicato si afferma quindi che «sfortunatamente l’Italia non ha rispettato i propri impegni nel meccanismo di redistribuzione avviato da Malta riguardo ai migranti sbarcati a Malta dalla nave Lifeline il 27 giugno, nonostante le iniziative delle autorità maltesi per completare questo processo con le autorità italiane».

Ferma a Catania
L’imbarcazione è arrivata sul molo di Catania alle 23.30 circa del 20 agosto dopo essere stata per circa 5 giorni al largo di Lampedusa in attesa del permesso di attraccare. Il Viminale ha deciso che i profughi non potranno lasciare il pattugliatore della Guardia Costiera in attesa di una redistribuzione tra gli stati Ue dei migranti soccorsi. Intanto, nel porto siciliano è attivo un presidio della Rete Antirazzista protesta per la situazione «gravissima e assurda», chiedendo lo sbarco delle «persone ospiti della Diciotti sul territorio italiano» trattate come «carne da macello» da Salvini per avviare «chissà quale trattativa con i governi europei».