Genova, il Governo stanzia altri 28,5 milioni per l'emergenza
Su richiesta del governatore della Liguria Toti e su iniziativa del premier Conte, il Cdm ha deliberato altri 28,5 milioni

GENOVA - Li aveva chiesti il governatore della Regione Liguria Giovanni Toti, eccoli: risultato raggiunto. Il Consiglio dei ministri si è riunito nel giorno dei funerali di Stato alle 15.50, presso l'Ufficio territoriale del Governo - Prefettura di Genova, sotto la presidenza del presidente Giuseppe Conte e del sottosegretario alla presidenza Giancarlo Giorgetti per approvare la manovra di emergenza. Il Consiglio dei ministri, su proposta del premier, considerato che dagli accertamenti effettuati dal Dipartimento della protezione civile e dalla Regione Liguria sono emerse necessità ulteriori rispetto a quelle già rappresentate il giorno successivo al crollo del ponte Morandi, ha disposto che lo stanziamento di risorse previsto nella prima delibera dello stato di emergenza del 15 agosto scorso venga integrato con, esattamente, 28 milioni e 470 mila euro, a valere sul Fondo per le emergenze nazionali.
A cosa serviranno i soldi
I soldi serviranno a realizzare gli interventi urgenti per la viabilità alternativa, potenziare il sistema dei trasporti e individuare sistemazioni abitative per i nuclei familiari che hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni considerate a rischio a causa del crollo. Il Presidente Giuseppe Conte, inoltre, ha svolto una relazione al Consiglio dei ministri sulle iniziative intraprese dal Governo al fine dell'accertamento della responsabilità del concessionario e delle conseguenze sul rapporto concessorio e sugli obblighi di risarcimento.
Toti: «Segnale importante»
Toti si dice, come ovvio, soddisfatto: «Un segnale importante per la città di Genova nel giorno più difficile, quello del lutto nazionale. Avevamo urgenza di aggiornare l'ordinanza con cui è stato decretato lo stato di emergenza e inserire anche nuovi capitoli che non vi erano contenuti, per poter ripartire al più presto e rispondere in tempi certi e veloci alle esigenze dei cittadini». Così in una nota il governatore della Liguria ha commentato lo stanziamento di altri 28,5 mln. La cifra dovrebbe quindi consentire di superare la fase di emergenza attraverso la gestione delle macerie e dei detriti dovuti al crollo del ponte, garantire nuove case per gli sfollati, e realizzare una viabilità alternativa, incrementare i servizi di trasporto pubblico locale e ferroviario.
Il nodo commissario straordinario
Nel giorno del lutto non è certo il momento di pensare a chi sarà un eventuale commissario straordinario, Toti lo chiarisce subito: «Per ogni pronunciamento del consiglio dei ministri che decreta lo stato di emergenza di protezione civile, cosa che è stata fatta nel consiglio di tre giorni fa, viene nominato un commissario per l'emergenza, con una contabilità speciale commissariale, e questo commissario da tre giorni è il presidente della Regione e continuerà a esserlo fino alla fine dell'emergenza. Altra cosa è la proposta di un commissario straordinario per la ricostruzione complessiva e una gestione più larga di questa crisi, che comporta l'elaborazione di una legge e la definizione di poteri. E' una cosa che non è mai stata fatta negli ultimi anni e di cui non abbiamo un'urgenza in queste ore».
«Altra cosa è pensare, se il governo lo volesse, e io lo auspicherei, di fare una legge speciale su Genova. Di questo - precisa - dovrà discutere il governo, confrontandosi con gli enti locali e il Parlamento, ma non è una cosa di questa giornata ma neanche delle prossime ore».
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