19 gennaio 2025
Aggiornato 23:00
Corruzione

Bomba Ilva: la gara di Calenda ha delle «criticità». Di Maio: «I responsabili risponderanno»

L'authority anticorruzione di Cantone conferma i dubbi sollevati dal ministro dello Sviluppo economico. Ora il governo deciderà se annullare la cessione

Carlo Calenda, ex ministro dello Sviluppo Economico, di passaggio con lo scooter
Carlo Calenda, ex ministro dello Sviluppo Economico, di passaggio con lo scooter Foto: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI ANSA

ROMA – La gara con cui è stata ceduta l'Ilva alla cordata ArcelorMittal presenta alcune criticità. A sganciare la bomba è l'authority anticorruzione di Raffaele Cantone, che ieri ha inviato una lettera di sette pagine al ministero dello Sviluppo economico, guidato da Luigi Di Maio, in risposta ai chiarimenti che lo stesso ministro gli aveva chiesto per via delle perplessità sollevate dai suoi tecnici. Nel mirino è finita dunque la procedura di assegnazione condotta dal precedente governo, in particolare dal predecessore di Di Maio, Carlo Calenda. Nel merito, l'Anac ha sollevato dubbi sul rinvio del piano ambientale (passato al vaglio della commissione tecnica), sui mancati rilanci finali degli altri offerenti (questione sollevata anche dal governatore Michele Emiliano, ma sulla quale venne seguito il parere dell'Avvocatura dello Stato) e sulle scadenze intermedie che non sono state rispettate: ma che erano vincolanti, e potevano quindi portare anche all'esclusione dalla gara.

Summit urgente a palazzo Chigi
Qualcosa sembra non tornare, insomma, e il governo Conte ha deciso subito di occuparsene. Il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, «ha voluto aggiornare il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sui contenuti della lettera dell'Anac» con una riunione straordinaria e il premier «ha ritenuto di dare massima priorità alla questione proprio in considerazione delle criticità riscontrate dall'Autorità anticorruzione», riferiscono fonti di palazzo Chigi. Saranno proprio Conte e Di Maio a decidere cosa succederà ora: tutte le ipotesi sono in campo, compresa quella estrema dell'annullamento della gara.

Il ministro riferisce in parlamento
Di Maio si è subito recato alla Camera per rispondere a un'interpellanza urgente sulla vicenda: «L'Anac ci ha confermato che erano fondate le nostre preoccupazioni, ha ribadito le criticità che avevamo segnalato: la procedura di gara è stata un pasticcio. C'era chi prendeva in giro il governo perché volevano studiare. Credo che abbiamo fatto bene. Le criticità sono macigni, sono gravissime e questo governo non può continuare a far finta di niente come è stato fatto per troppo tempo: chiederò immediatamente chiarimenti ai commissari Ilva, aprirò un'indagine interna al ministero e chiederò il parere all'Avvocatura dello Stato. Chi ha fatto questa procedura di gara politicamente ne dovrà rispondere», prosegue il ministro, evocando dunque le responsabilità del precedente esecutivo. E sul futuro «ho sempre detto ad ArcelorMittal che il loro piano non è convincente: ci devono fare una controproposta che sembra stia per arrivare nelle prossime ore attraverso i commissari che sono gli interlocutori».