19 aprile 2024
Aggiornato 22:30
Giustizia

Fini e la Tulliani a processo per un giro di riciclaggio da 7 milioni di euro

L’ex presidente della Camera e sua moglie, con il fratello di questa e il padre, sono stati mandati a processo dal gup del tribunale di Roma

L'ex presidente della Camera Gianfranco Fini con la moglie Elisabetta Tulliani
L'ex presidente della Camera Gianfranco Fini con la moglie Elisabetta Tulliani Foto: ANSA/RICCARDO DALLE LUCHE ANSA

ROMA - L’ex presidente della Camera, Gianfranco Fini, e sua moglie Elisabetta Tulliani, con il fratello di questa Giancarlo ed il padre Sergio sono stati mandati a processo dal gup del tribunale di Roma, Elvira Tamburelli. Oltre all’ex leader di An ed ai membri della famiglia Tulliani è stato rinviato a giudizio anche il cosiddetto ‘re delle slot’ Francesco Corallo. La prima udienza è stata fissata per il 30 novembre prossimo davanti alla IV sezione penale. I fatti risalgono al 2008 e nel fascicolo del pm Barbara Sargenti si parla di un giro di riciclaggio di oltre 7 milioni di euro. A tanto ammontano, sempre secondo gli inquirenti, i profitti illeciti accumulati da Sergio e Giancarlo Tulliani, insieme alla moglie dell’ex presidente della Camera.

Di cosa sono accusati
I Tulliani – secondo l’accusa – dopo aver ricevuto, attraverso società offshore, enormi trasferimenti di denaro disposti da Francesco Corallo, privi di qualsiasi causale o giustificati con documenti contrattuali fittizi, avrebbero trasferito e occultato, con frazionamenti e movimentazioni ad hoc, il profitto illecito dell’associazione utilizzando conti accesi in Italia e all’estero. Il procedimento nasce nell’ambito dell’inchiesta della Dda capitolina proprio sugli affari di Corallo che il 13 dicembre del 2016 aveva portato all’arresto dell’imprenditore e di Giancarlo Tulliani, il cognato di Fini (poi rimesso in libertà su cauzione a Dubai). Dieci le persone coinvolte nella vicenda, tra cui anche l’ex parlamentare Amedeo Labocetta.

L'organizzazione di Corallo&co
Secondo la Procura di Roma l’organizzazione di Corallo&co riciclava in tutto il mondo i proventi del mancato pagamento delle imposte sul gioco on-line e sulle video-lottery. I soldi, oggetto di riciclaggio, una volta depurati, secondo chi indaga sarebbero stati impiegati da Francesco Corallo in attività economiche e finanziarie, in acquisizioni immobiliari, e destinati anche ai membri della famiglia Tulliani.