Grillo, la «marionettizzazione» di Conte, l'Ilva di Taranto e la smarcatura di Di Maio: che confusione
Il fondatore del M5s replica a chi attacca Conte di essere una marionetta nelle mani di Di Maio e Salvini, e sull'Ilva scoppia il putiferio

ROMA - «Oggi le marionette della finanza sono in minoranza parlamentare, ma continuano a essere maggioranza mediatica. Il mio blog è una delle isolette di quel piccolo arcipelago che ne vuole ospitare i dissidenti (come Diego Fusaro, Massimo Fini ecc.)». E’ quanto scrive Beppe Grillo, in un intervento pubblicato oggi sul Fatto Quotidiano e intitolato «Un cambiamento c’è già: nei tipi umani del governo». Grillo attacca, in particolare, chi porta avanti la «infamante allusione che Conte parla dicendo quello che vogliono Di Maio e Salvini, che è telecomandato». «Tutti stanno cercando di marionettizzare Conte, persino quelli che accusano altri di farlo. Per me, invece, è chiaro che lui sta semplicemente prendendo il suo posto in una istituzione che è stata in pessime mani per oltre 20 anni – spiega Grillo -. Non riusciranno a fare dimenticare agli italiani che questo governo è il primo segno di un cambiamento molto profondo, quello dei tipi umani che governeranno il Paese: la pazienza e il bon ton di Giuseppe Conte li illudono di riuscirci soltanto perchè non si abbassa a smascherarli».
L'Ilva come la Ruhr
Grillo interviene anche sulla delicatissima situazione dell'Ilva di Taranto: non spegnerla, ma riconvertirla facendone una nuova Ruhr così che «il cielo sopra l’Ilva torni sempre più blu». «Si parla di chiudere l’Ilva ma nessuno lo ha mai pensato». Il bacino del Ruhr, in Germania, è un esempio da emulare, continua il fondatore del M5s: 4.432 kmq di superficie, oltre 6 milioni di abitanti, 142 miniere di carbone, 31 porti industriali fluviali; 1.400 km di autostrade e tangenziali. L’area fu finita di bonificare in dieci anni (1990-2000) a tutt’oggi è un esempio seguito da tutti gli architetti, i bio-architetti e gli ingegneri del mondo industrializzato. All’inizio l’obiettivo era quello di contrastare i fenomeni di progressivo declino economico e di fortissimo inquinamento ambientale. Poi nel 1989 alcuni comuni si consorziarono per dar vita a un’importante operazione di risanamento del territorio. Negli anni si è trasformata nella «più colossale riconversione industriale del mondo» spiega ancora Grillo. L’esempio più rilevante consiste nel Parco Paesistico di 320 kmq, distribuito lungo gli 800 kmq del territorio fluviale dell’Emscher. L’Emscher era in origine un fiume canalizzato e usato come fogna a cielo aperto per la zona industriale. Il costo totale è stato di due miliardi e mezzo di euro». Ci sarebbero ancora 2,2 mld di fondi eruopei a cui potremmo accedere, dice Grillo. Dato che l’Ilva è la più grande centrale dell’acciaio d’Europa, l'idea di Grillo è cercare di accedere direttamente a un fondo che attualmente è gestito dal Consiglio europeo e messo «all’ingrasso in qualche fondo tripla A tedesco, presumo». «Ho sempre sognato che questo bellissimo golfo di Taranto tornasse a essere una cosa meravigliosa con tecnologie di energie rinnovabili, con centro per le batterie».
Di Maio: «Opinioni personali»
I sindacati hanno subito fatto appello a Di Maio per un incontro «urgente, da luglio l’acquirente può andare avanti senza l’accordo sindacale». Il ministro del Lavoro sembra non aver affatto apprezzato l'uscita del capo supremo: «Grillo, o chiunque altro, esprime delle opinioni personali: su tutti i dossier io non prenderò decisioni finché non avrò ascoltato le parti». Sul sito industriale in Puglia, verranno ascoltati «la proprietà, i sindacati, il sindaco di Taranto». Di Maio ha sottolineato che nel trattare la questione Ilva ci sarà «responsabilità» e «se serve anche continuità». Immediata anche la replica dell’ex ministro Calenda: «Video da brividi».
- 02/02/2021 Causin: «Ecco i nostri piani per la nascita del governo Conte-ter»
- 01/02/2021 PD e M5S si interrogano su Italia Viva
- 31/01/2021 Matteo Renzi non decide: «Vogliamo un Governo politico, ma non a tutti i costi»
- 30/01/2021 Sergio Mattarella affida il mandato esplorativo a Roberto Fico. Elezioni per ora escluse