20 aprile 2024
Aggiornato 15:30
Governo

Moscovici cerca di mostrarsi aperto e calmo: "Le cose si decidono a Roma. Giudicheremo Conte sui fatti”

Il commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici, intervistato a In 1/2 ora in più su Rai Tre

BRUXELLES - «Non posso pronunciarmi né sulle idee né su un accordo di governo. Una cosa su cui cui pronunceremo saranno i fatti, i progetti di legge, le riforme, le manovre finanzrie e il bilancio dell’Italia». Lo ha detto il commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici, intervistato a In 1/2 ora in più su Rai Tre. «Noi abbiamo un quadro comune, che è l’eurozona, e regole comuni – ha aggiunto – ma all’interno della comunità c’è totale libertà, il governo che si instaura farà le scelte che deve fare. E’ Roma che si decide la politica italiana». Moscovici vuole mostrarsi comprensivo, aperto, calmo, ma sembra tradire una certa irrequietezza dettata dall'esecutivo italiano e dalle decisioni che metterà in campo.

"Vedo le rotture, ma io dialogherò"
Nei rapporti con l’Europa, ha concluso Moscovici, «vedo benissimo che c’è una rottura, e vedo le insoddisfazioni e le frustrazioni». Ma «ci sono delle regole comuni che non sono regole di sottomissione ma di dialogo, e io dialogherò col governo italiano, col premier Conte, col ministro Tria» dice.

"Le cose si decidono a Roma"
Il commissario Ue dichiara di rifiutare completamente qualsiasi idea che Bruxelles imporrà qualcosa a Roma. "Le cose si decidono a Roma e il destino degli italiani viene deciso a Roma». Non vuole pronunciarsi su altro, se non dire "benvenuto" al governo italiano e che "rispetto la democrazia italiana». «Prenderemo delle decisioni insieme, cerchiamo di collaborare sui fatti non sulle intenzioni» ha aggiunto. Ma, ha concluso, «Bruxelles non è un avversario, io non sono un avversario. L’Unione europea è un partner con il quale si deve dialogare con lo stesso rispetto che Bruxelles deve al governo italiano».