Bonino spera in un accordo col Pd, e sulla possibilità di guidare un ministero...
La leader di +Europa parla di possibili alleanze e del suo ruolo in un eventuale governo di centrosinistra
ROMA - «L'accordo con il Pd spero che sia vicino, tra l'altro va detto che la legge è fatta così male che non prevede né un programma comune né un leader comune. Sono io che ho interesse a insistere in un impegno maggiore su Europa, che rappresenta futuro sicurezza economia». Lo ha detto Emma Bonino a Massimo Giannini su Repubblica Tv. «L'accordo si fa in due - ribadisce Bonino incalzata da Laura Pertici e Massimo Giannini -. Io ritengo un dovere civile battersi perchè non vinca il fronte sovranista, populista con risvolti razzisti preoccupanti e sono convinta che questo sia il principale avversario. Io sono radicale, non sono del Pd nè loro sono iscritti ai radicali peccato per loro».
Divergenze importanti
Ammette di avere «divergenze importanti». «Ma oggi tema scontro è Europa o non Europa che vuol dire più diritti civili». «Il presente dice che il Pd non ha finito il negoziato interno. A ragionare di collegi non c'è nulla di volgare. Gli strumenti di un accordo c'è in linea di massima poi si discute di dettagli. Il nostro dettaglio è tutto politico. Speriamo di trovare sostegni per andare in Parlamento ne siamo fuori da più di 5 anni eppure abbiamo conquistato vittorie notevoli su testamento biologico e su Dj Fabo. Però è importante lavorare all'interno delle istituzioni», ha concluso Bonino.
Io ministra? Mai sottratta alle responsabilità
In caso di vittoria farà il ministro degli Esteri? «I ministri devono essere prima di tutto competenti, se devi costruire una casa chiami un architetto, non un cuoco. Se mi verrà chiesto non mi sottrarrò alle responsabilità», ha risposto la leader di +Europa.